Home Politica scolastica Compensi per commissari concorso: è lotta contro il tempo

Compensi per commissari concorso: è lotta contro il tempo

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L’iter della legge di conversione del decreto 42 sulla funzionalità del sistema scolastico procede lentamente al Senato.

Il voto in aula sul provvedimento era atteso già per la fine di aprile, in modo da dare tempo anche alla Camera di prendere in esame il testo del disegno di legge.
Ma poi, di rinvio in rinvio, si è arrivati al 5 maggio quando in Commissione Cultura si è registrato un ulteriore stop dovuto al fatto che sugli emendamenti del Governo non è ancora arrivato il parere obbligatorio della Commissione Bilancio.
Ma per quale motivo l’esame del disegno di legge sta andando così a rilento? 
Il fatto è che il Governo ha deciso di inserire nel provvedimento anche alcune disposizioni nuove rispetto al testo originario del decreto che riguardava in sostanza il rinnovo dei contratti per gli LSU e la stabilizzazione della scuola di specializzazione Gran Sasso Science Institute.
Come spesso accade la Ragioneria Generale dello Stato ha però voluto vederci chiaro sulla copertura finanziaria delle modifiche che il Governo vuole introdurre; quella più importante riguarda l’aumento dei compensi per i commissari dei concorsi a cattedre (8 milioni di euro); ma ci sono anche un emendamento per un piano straordinario di assunzioni presso l’Invalsi (poco più di due milioni di euro) e una disposizione per assumere con contratti di co.co.co. personale da assegnare alle segreterie scolastiche.
Sta di fatto che la Commissione Bilancio non ha ancora espresso il proprio parere su tutte le proposte del Governo; forse se ne parlerà martedì 10 maggio; a quel punto il parere del Bilancio dovrà essere inviato alla Commissione Cultura che potrebbe concludere i propri lavori l’11 o il 12 maggio. Il disegno di legge potrebbe quindi andare in aula venerdì 13.
Se non ci saranno intoppi il provvedimento potrebbe iniziare il suo percorso alla Camera il 16-17 maggio, con un problema di non poco conto perchè la data ultima per convertire in legge il decreto è quella del 28 maggio.
Anche un leggero ritardo potrebbe quindi compromettere l’intera operazione.