
Un’iniziativa simpatica che fa riflettere e può essere presa come esempio. Un docente universitario di Macerata, Emanuele Frontoni, ha deciso di comprare il cellulare alla figlia di dodici anni, ma ad una condizione: tutto è stato subordinato alla firma di un vero e proprio accordo unilaterale.
L’accordo e le regole
A comunicarlo lui stesso, nella sua pagina Facebook. Ecco il contenuto dell’accordo, firmato dal docente e dalla moglie, che consiste in un elenco di regole e osservazioni, ben diciotto.
“1. Il telefono appartiene ai tuoi genitori. L’ abbiamo acquistato noi. Te lo stiamo prestando.
2. Saremo sempre a conoscenza della password.
3. Se suona, rispondi. È un telefono. Di’ «pronto», rispondi educatamente. Non ignorare mai una telefonate se sullo schermo c’è scritto «mamma» o «babbo». Mai.
4. Consegna il telefono ad uno dei tuoi genitori ogni sera alle nove e mezza se il giorno dopo c’è scuola, alle dieci se è festa. Rimarrà spento per tutta la notte e potrai riaverlo il mattino dopo alle 7.30. Se non è un orario appropriato per chiamare qualcuno al telefono fisso, non è ora di chiamare al cellulare né di inviare messaggi. Ascolta il tuo istinto e rispetta le altre famiglie come noi desideriamo essere rispettati.
5. Il telefono non viene a scuola. Parla con i tuoi amici di persona. È importante. [Gite scolastiche e attività extrascolastiche verranno considerate di volta in volta].
6. Se finisce in acqua, cade per terra o svanisce come per magia, sarai responsabile per i costi di riparazione o sostituzione. Chiedici un prestito, lavora come baby-sitter, usa i tuoi risparmi. Succederà, tieniti pronta.
7. Non usare la tecnologia per mentire, imbrogliare, deludere un altro essere umano. Non partecipare a conversazioni che possono ferire qualcuno. Comportati da amico o stai lontano dai conflitti.
8. Non dire o scrivere nulla con questo dispositivo che non diresti in faccia al tuo interlocutore.
9. Non dire o scrivere nulla che non diresti ad alta voce all’altra persona se i suoi genitori fossero nella stanza. Impara a censurarti.
10. Niente porno. Cerca in rete solo informazioni che potresti tranquillamente condividere con me. Se hai domande a proposito di qualunque argomento, chiedi ad una persona – preferibilmente a me o a tuo padre.
11. Spegnilo, disattiva la suoneria, mettilo via. Specialmente al ristorante, al cinema, o quando stai parlando con un altro essere umano. Sei una persona educata. Non lasciare che l’iPhone ti cambi.
12. Non inviare o ricevere foto delle tue parti intime o di quelle di chiunque altro. Non ridere. Prima o poi sarai tentato di farlo, nonostante tu sia una persona molto intelligente. Si tratta di un comportamento rischioso che può rovinare la tua vita di adolescente/giovane/adulto. È sempre una cattiva idea. Il web è infinitamente più grande e potente di te. Una volta compromessa la tua reputazione, non potrai più tornare indietro.
13. Non fare migliaia di foto e video. Non c’è bisogno di documentare ogni cosa. Vivi le tue esperienze. Saranno immagazzinate nella tua memoria, per sempre.
14. Lascialo a casa ogni tanto, e stai tranquilla. Non è un essere vivente né un’estensione del tuo corpo. Impara a vivere senza. Sii più grande e più forte della paura di non averlo con te.
15. Scegli musica, nuova o classica, diversa da quella che ascoltano tutti i tuoi coetanei. La tua generazione ha accesso alla musica come mai prima d’ora. Approfitta di questa opportunità. Espandi i tuoi orizzonti.
16. Scegli giochi istruttivi, di tanto in tanto.
17. Tieni gli occhi bene aperti. Guarda il mondo che ti circonda. Affacciati alla finestra. Ascolta gli uccelli. Fai una passeggiata. Fatti dei nuovi amici. Cerca altrove che su un motore di ricerca.
18. Infrangerai le regole. Ti confischeremo il telefono. Ci metteremo tranquilli e ne parleremo. Ricominceremo. Impareremo insieme. Noi stiamo dalla tua parte. Facciamo parte della stessa strada. Molte delle questioni elencate qui sopra si applicano non solo al telefono cellulare, ma alla vita in generale. Stai crescendo in un mondo che cambia ad una velocità incredibile. Le novità sono sempre eccitanti. Cerca la semplicità ogni volta che puoi. Fidati della tua mente e del tuo cuore più che di qualunque macchina.
Ti vogliamo bene! Mamma e Babbo”.
Genitori spaventati
Tanti genitori italiani hanno paura dello smartphone. Per questo motivo, 13 genitori ogni cento scelgono una linea integralista. Vietano ai loro figli (minori di 16 anni) l’uso del cellulare, la navigazione in Rete, l’iscrizione ai social network. Perfino la visione dei tg viene spesso negata ai più giovani.
L’indagine “I fabbisogni di alfabetizzazione mediatica e digitale” – che il Garante delle Comunicazioni (AgCom) ha presentato oggi, 2 luglio, come riporta La Repubblica – dà notizia del blackout imposto da parecchie famiglie alle bambine e ai bambini di casa, nell’Italia del 2025.
Sono i genitori stessi a confessare la loro linea dura nelle risposte a un questionario che il Garante ha sottoposto a 7.053 individui (“rappresentativi – si dice in questi casi – della popolazione italiana dai 6 anni in su”).
Se tante famiglie scelgono una linea di totale prudenza, altre sono molto più permissive e disinvolte. I loro figli sono liberi di fare quello che vogliono (anche in Rete) senza alcun limite o vigilanza. Una assoluta libertà d’azione viene concessa dal 4,8% dei genitori.
In mezzo a queste due posizioni estreme, ce ne sono altre più moderate. L’11,9% dei genitori permette l’accesso ai media (Internet e social inclusi) solo dai dispositivi di mamma e papà; il 22,8% per un tempo limitato della giornata; il 19,6% in alcune fasce orarie (resiste l’abitudine di usare lo smartphone durante i pasti per il 20% delle persone tra i 6 e i 34 anni).
Nota il garante Agcom che un italiano su tre (con più di 14 anni) non ha “alcun grado di alfabetizzazione algoritmica”, e non sa niente di profilazione. Un quarto ha una conoscenza accettabile. Tutti gli altri si barcamenano, consapevoli ma non abbastanza.