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Concorsi 24 mesi Ata: i modelli di domanda

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Il Miur, con nota prot. 8151 del 13 marzo 2015, ha pubblicato l’invito agli Uffici Scolastici Regionali ad indire i concorsi per soli titoli per i profili A e B del personale ATA per l’a.s. 2015/2016.

Con successiva nota il Miur ha trasmesso ai medesimi uffici i modelli che gli interessati dovranno utilizzare e inviare entro 30 giorni dalla pubblicazione dei singoli bandi:

  • allegato B1 – domanda di inserimento delle graduatorie
  • allegato B2 – domanda di aggiornamento
  • allegato F – modello per la rinuncia all’attribuzione di rapporti di lavoro a tempo determinato.
  • allegato H – domanda per l’attribuzione della priorità nella scelta della sede

Tutti i modelli vanno trasmessi in modalità cartacea con raccomandata A/R o tramite PEC all’Ambito territoriale della provincia di interesse alla scadenza prevista dal singolo bando emanato dal singolo U.S.R., mentre solo il modello G di scelta delle sedi in cui si richiede l’inclusione nelle graduatorie di circolo o istituto di prima fascia dovrà essere inoltrato tramite Polis, entro una scadenza che sarà comunicata successivamente e che sarà uguale per tutta Italia.

Si ricorda che per il personale che intende fruire dei benefici di cui agli artt. 21 e 33, commi 5, 6 e 7, della legge 104/92 è prevista la compilazione anche dell’allegato H, modello integrativo e non sostitutivo della dichiarazione resa nei moduli di domanda B1 e B2.

Nella predisposizione dei bandi, gli U.S.R. dovranno tenere conto di alcune novità: con riferimento ai requisiti di ammissione, fatta salva la conoscenza della lingua italiana, è estesa la possibilità di partecipare al concorso anche ai familiari dei cittadini degli stati membri non aventi la cittadinanza di uno stato membro che siano titolari del diritto di soggiorno permanente e ai cittadini di paesi terzi che siano titolari del permesso di soggiorno CE, per i soggiorni di lungo periodo o che siano titolari dello stato di rifugiato ovvero di protezione sussidiaria. Devono essere anche inclusi gli stranieri qualificati titolari di carta blu UE, nonché i familiari non comunitari di cittadini italiani.

È inoltre valutabile come “servizio svolto presso enti pubblici” anche il servizio civile volontario svolto dopo l’abolizione dell’obbligo di leva. Il punteggio sarà lo stesso del servizio prestato alle dipendenze delle amministrazioni statali.