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Concorso a Ds: soldi, “gente nostra” e “popolo loro”

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Nelle intercettazioni si parla di 100mila euro richiesti per assicurare la cattedra di presidenza; infatti, in un articolo di Leandro Del Gaudio pubblicato su “Il Mattino.it” si scrive: “Inchiesta della Guardia di finanza sull’ultimo concorsone in Campania per diventare dirigente scolastico, spuntano le intercettazioni telefoniche raccolte in questi mesi. È il 17 settembre del 2011, quando l’ex dirigente P. E. (uno dei target dell’indagine) parla al telefono con un non meglio identificato Tonino: e si lamenta del fatto che c’è chi ha percepito la somma di 100mila euro per assicurare, ad alcuni suoi discenti, il passaggio alle prove selettive e finali del concorso per dirigente scolastico”. In un altro articolo di Leandro Del Gaudio si evidenzia la presenza di cordate finalizzate alla vincita della cattedra di presidenza infatti si scrive: “Quindi? Se me mettono a me (in commissione, ndr) devo far vincere pure a questa, sicuramente”. Interlocutore: “Va bene, ma ci mettiamo pure gente nostra dentro, però”.
La dicitura “gente nostra“ fa intendere persone protette da poteri decisionali all’interno del concorso. Infine, come abbiamo riportato in un precedente articolo  il riferimento quasi irriverente al popolo, una sorta di “parco buoi” dell’istruzione, inteso come la massa di docenti partecipanti al concorso, ma ignari di tutte queste devianze concorsuali intercettate dalle autorità competenti.
In sintesi, per riassumere alcuni passi di questo travagliato concorso, si consiglia il video dal titolo “Amarcord sul concorso per Ds: una selezione nata nelle aule, condivisa nei Tar e arrivata nelle procure“.