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Concorso e percorsi abilitanti in provincia di Bolzano

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Spett.le Redazione,

siamo un gruppo di docenti precari della scuola italiana di Bolzano bocciati al concorso straordinario per il ruolo.
Come saprete, la gran parte dei risultati delle prove sostenute sono stati pubblicati. In ben due classi di concorso non ci sono stati promossi, in altre meno promossi dei posti disponibili. E sì che in tutto sono stati banditi 56 posti!

Ci teniamo però a portare all’attenzione di chi abita in altra regione, che alla “normale” grandissima delusione per non aver superato la prova, nel nostro caso si aggiunge l’umiliazione di essere trattati diversamente dagli altri insegnanti della nostra provincia, solamente in virtù della nostra madrelingua.

Dovete sapere, infatti, che i colleghi di madrelingua tedesca e ladina che lavorano nelle scuole della nostra provincia e che, come tutti i cittadini italiani, sono dipendenti del Ministero della Pubblica Istruzione, non si abilitano e ottengono il ruolo mediante concorso. No, perché per stabilizzare i docenti precari della scuola tedesca e ladina con almeno tre anni di servizio sono stati organizzati dei corsi PAS nel 2019, mentre per i docenti privi di quel requisito da quest’anno hanno preso avvio i percorsi abilitanti presso la Libera Università di Bolzano (LUB), cui si possono iscrivere tutti gli insegnanti in possesso di un contratto a tempo determinato nella scuola tedesca o ladina. Di tali percorsi, inoltre, non c’è traccia nel sito della LUB, le informazioni vengono fornite solamente attraverso le segreterie delle scuole. L’abilitazione conseguita è valida su tutto il territorio nazionale.

Gli unici insegnanti di madrelingua italiana ammessi a tali percorsi sono gli insegnanti di italiano L2 nelle scuole tedesche che, curiosamente, sono anche gli unici a cui sono richiesti – quale requisito di ammissione – i 24 CFU.

In pratica: in provincia di Bolzano, mentre un aspirante docente di madrelingua tedesca o ladina si abilita e ottiene il ruolo senza dover superare alcun esame, ma solo in virtù della propria posizione nelle graduatorie di istituto, un aspirante docente di madrelingua italiana, a parità di requisiti, deve superare un concorso altamente selettivo e sempre che questo venga bandito, visto che malgrado per circa due lustri non sia stato attivato alcun canale abilitante, adesso che sarebbe stato finalmente possibile offrire ai docenti precari la possibilità di abilitarsi e ambire alla stabilizzazione, è stato bandito un concorso straordinario per il ruolo in poche classi di concorso per soli 56 posti complessivi e il concorso straordinario abilitante – caso unico in Italia – non è neppure stato bandito.

Va infine detto che l’assessore alla scuola italiana, Giuliano Vettorato, è leghista. La cosa quindi desta ulteriori perplessità, tanto che nell’ultimo anno vari gruppi politici di opposizione hanno presentato interrogazioni e mozioni al Consiglio Provinciale per richiedere di istituire percorsi abilitanti per i docenti di madrelingua italiana uguali a quelli dei colleghi di madrelingua tedesca e ladina, ma l’assessore è stato irremovibile: i docenti della scuola italiana non possiedono “il filtro linguistico” dei colleghi e avviare percorsi analoghi significherebbe attirare altri docenti da fuori provincia. Ecco, a noi tutto questo sembra ingiusto!

Grazie per l’attenzione!

Elena Belletti, Zaira Carano, Paola De Santis, Margherita Giordano, Luigi Natale, Nicole Pellegrini, Evelina Sangiovanni, Luca Sartor ed Emilio Vendrame.