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Concorso secondaria con quesito sbagliato, candidato bocciato fa ricorso per andare all’orale col parere di Serianni: il Consiglio di Stato dice sì

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La giustizia comincia a mettere ordine sugli errori nei quesiti proposti dal ministero dell’Istruzione nell’ultimo concorso per diventare docenti dalla scuola secondaria. Il Consiglio di Stato, infatti ha accolto la domanda cautelare proposta da un candidato, attraverso un atto di appello degli avvocati Santi Delia e Michele Bonetti, su un errore riguardante il quesito sulla congiunzione “ebbene”, ammettendolo alla prova orale.

Il ricorso e gli accademici della Crusca

Il ricorso – spiegano i legali dell’aspirante prof ricorrente – riguardava l’accesso alla prova per la classe di concorso di Italiano, Storia e Geografia A022; il Tar aveva ritenuto la domanda priva di criticità negando, quindi, l’attribuzione dei 2 punti necessari al ricorrente per procedere alla successiva prova orale. In sostanza, il Ministero – secondo una nota degli avvocati – aveva chiesto ai candidati la funzione della congiunzione “ebbene” nella frase “gli aveva chiesto se poteva farmi un favore, ebbene ha rifiutato”.

Secondo i legali del candidato inizialmente escluso, la corretta la risposta era “avversativa”; il Ministero, viceversa, riteneva che la risposta corretta fosse “conclusiva”.

Da qui il ricorso amministrativo, al quale sono stati allegate anche valutazioni dell’Accademia della Crusca, nonché del linguista e “culture dalla culturaLuca Serianni, scomparso il 21 luglio scorso dopo essere stato investito a Ostia.

Perchè il CdS ha detto sì

Il Consiglio di Stato ha ritenuto che “alla luce delle deduzioni dell’appellante, supportante da numerose allegazioni tra le quali anche le autorevoli valutazioni espresse dall’Accademia della Crusca relativamente al quesito contrassegnato con il n. 42 nel compito dell’appellante, appaiono sussistere i presupposti per l’accoglimento della domanda cautelare riproposta in sede di appello” nonché che “l’appellante ha totalizzato un punteggio di 66/100 nel test somministrato e che, ai fini della prova di resistenza, considerando la prevista attribuzione di due punti per ogni risposta corretta e le contestazioni rivolte avverso il sopra indicato quesito e quello contrassegnato con il n. 23 (“Petrarca”) del compito dell’appellante, quest’ultimo verrebbe a raggiungere il punteggio minimo stabilito”.

Il commento dei legali

Secondo l’avvocato Delia, abbiamo assistito in Consiglio di Stato ad “una nuova e inedita vittoria per tale classe di concorso per la quale innanzi al Tar eravamo riusciti ad ottenere giustizia sul quesito riguardante Petrarca. Un quiz che chiedeva ‘nella citazione della IV stanza della canzone di Francesco Petrarca Chiare, fresche e dolci acque, quale verso costituisce l’inizio della sirma?'”.

“Anche in questo caso la nostra tesi aveva trovato l’avallo di illustri accademici”, ha concluso l’avvocate Delia.

Le contestazioni

Nelle passate settimane, fortissime erano state le contestazioni contro la macchina organizzativa dei concorsi per diventare docenti nella scuola secondaria di primo e secondo grado.

Per uno di loro, tra l’altro, l’esclusione ha avuto il sapore della beffa, perché è arrivata dopo che ha svolto l’esame orale. L’Usr Puglia, infatti, lo ha “escluso dalla procedura concorsuale in parola per la classe di concorso A042 – Scienze e tecnologie meccaniche – ai sensi dell’art.3, comma 5 del D.D. n. 23 del 5 gennaio 2022, per mancato superamento della prova scritta e di conseguenza depennato dall’elenco dei candidati che hanno superato la prova scritta” poiché con la nuova riformulazione dei punteggi (a seguito di alcuni errori) è passato da 72,00 e 68,00 punti complessivi (quindi sotto la soglia minima pari a 70/100).

“Il provvedimento – spiega alla Tecnica della Scuola una lettrice – è stato preso dopo che il Miur ha riconosciuto (solo in parte visto che una domanda conteneva 2 risposte esatte e quindi, come da giurisprudenza, dovevano essere assegnati 2 punti a tutti i candidati) 5 errori su 11 domande censurate”.

La lettrice aveva chiesto anche l’intervento riparatore del Presidente della Repubblica. Non è da escludere che, alla luce della sentenza del Consiglio di Stato, si assista ora ad un incremento dei ricorsi da parte dei tanti esclusi dalla prova orale, proprio a seguito di alcuni quesiti errati o mal posti loro presentati dall’amministrazione scolastica in occasione della prova scritta della procedura della secondaria.

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