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Contrattazione di istituto: i sindacati contestano i revisori dei conti

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Revisori dei conti di nuovo nel mirino dei sindacati che nei giorni scorsi hanno chiesto al Ministero della Pubblica Istruzione di porre fine a presunte invasioni di campo da parte dei revisori nominati dal Ministero dell’Economia.
Oggetto del contendere è, ancora una volta, la contrattazione di istituto.
I sindacati lamentano che vengono segnalati casi di revisori che rifiutano la certificazione dei contratti di scuola che prevedono l’utilizzo di economie degli anni precedenti in quanto questa tipologia di entrata non sarebbe più espressamente prevista dall’articolo 29 del Contratto nazionale.
“Questo rilievo – sostengono i sindacati – è invasivo dell’autonomia delle parti negoziali ed è privo di qualsiasi fondamento giuridico”.
I sindacati chiariscono che, secondo quanto previsto dal contratto nazionale, “il controllo dei revisori, da farsi entro 30 giorni dalla sottoscrizione della pre-intesa, è strettamente limitato alla verifica sulla compatibilità dei costi e si attua ai sensi dell’art 48 D. Lgs 165/01 e cioè nel rispetto dei vincoli di bilancio”.
“I revisori dei conti – aggiungono ancora Cgil, Cisl, Uil e Snals – non danno parere favorevole alla sottoscrizione definitiva del contratto integrativo, ma devono limitarsi a verificare solo se i costi contrattuali sono compatibili con le previsioni di spesa inserite nel Programma Annuale”.
La conclusione alla quale giungono le organizzazioni sindacali è netta: “L’utilizzo delle economie, se non vincolate, è una decisione delle scuole che allocano autonomamente (art. 21, comma 5, legge 59/97) le risorse nel Programma Annuale che, lo ricordiamo, si approva anche con il parere contrario dei revisori”. Come dire: i revisori hanno poca voce in capitolo e quindi è bene che facciano un passo indietro anche se rappresentano il Ministero dell’Economia.
Un’altra “grana” che i futuri Ministri dovranno risolvere in tempi rapidi, anche per evitare la paralisi delle scuole.