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Corsi ad indirizzo musicale: una chimera a Catania

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Quindici nuovi corsi musicali a Roma e a Salerno, sei a Torino, quattro a Caserta e a Bari, tra a Vicenza e a Pordenone, due a Sassari, 1 ad Agrigento e a Pordenone, 0 a Catania, mentre già sin dal mese di gennaio c’era la richiesta di sei scuole: “Macherione” di Giarre, “Guzzardi” di Adrano, “Rimini” di Acitrezza, “Parini”, “Meucci” e “Cavour” di Catania, nelle quali in fase di iscrizione sono state espletate tutte le procedure per l’attivazione dell’indirizzo musicale e sono state approntate le prove attitudinali, i cui esiti sono stati comunicati al Provveditorato con la richiesta della classe ad indirizzo musicale.
Il Provveditorato ha omesso  l’inserimento dei suddetti posti nell’organico di diritto, dato che l’indirizzo musicale non è più sperimentale ed è stata istituita una specifica classe di concorso. L’ufficio scolastico di Catania, come risulta dal verbale della concertazione sindacale, ha utilizzato le risorse aggiuntive dell’organico provinciale (35 cattedre) interamente per incrementare il personale docente dei Centri Eda ed ha ritenuto rinviare la soluzione del problema  al mese di settembre nella fase dell’organico di fatto.

Nel mese di settembre,  mentre sono stati assegnati in Provincia tutti i posti disponibili anche per gli incarichi di supplenza ed i contratti a tempo determinato, soltanto i docenti di strumento sono rimasti in panchina, come ha anche denunciato il quindicinale “La Tecnica della Scuola”, perché al Provveditorato di Catania non esiste ancora la graduatoria dei docenti di strumento, che richiede anche la valutazione dei titoli artistici.

I dirigenti delle sei scuole, in applicazione della circolare n. 255/2001 del Ministero, hanno inoltre provveduto, su richiesta del Provveditorato,  all’emanazione del “decreto istitutivo” della classe ad indirizzo musicale, ma resta pur sempre irrisolto il problema della nomina dei docenti e dei limiti di dotazione dell’organico provinciale.

E’ questo il contenuto di un documento firmato dai dirigenti, docenti, presidenti dei rispettivi consigli d’istituto delle sei scuole di oltre duecento genitori presenti all’assemblea “conferenza stampa” che ha avuto luogo presso l’istituto scolastico “G. Parini” di Catania, per denunciare la questione e sollecitare il Ministro, il Direttore Regionale, il Provveditore agli Studi ad una concreta risposta.

Ad un mese dall’inizio delle attività didattiche 150 studenti sono ancora privi del servizio richiesto e promesso e per il quale sono stati anche “selezionati” in base alle accertate attitudini musicali.

La scelta del Provveditorato agli Studi di utilizzare tutte le 35 risorse disponibili dell’organico provinciale per il funzionamento dei Centri Eda è stata criticata nel corso dell’assemblea, anche perché una parte di questi posti poteva essere riservata all’indirizzo musicale in risposta  alle richieste presentate nei tempi dovuti e secondo le modalità previste.  Le attese dei Genitori, i quali hanno iscritto i loro figli nei corsi musicali viene così totalmente disattesa e vengono anche trascurati i diritti degli studenti che hanno richiesto alla scuola tale servizio, “dichiarato” nel Piano dell’Offerta Formativa ed ancora adesso non assicurato.

Occorre che vengano autorizzate per la provincia di Catania dodici o almeno dieci cattedre di strumento
per dare avvio ai corsi ad indirizzo musicale, consentendo un avvio regolare delle attività didattiche di pratica strumentale, secondo le attese  dei genitori  e degli studenti.

Così conclude il documento che sollecita con forza e tenacia un’adeguata  e concreta risposta perché non sia consentita l’affermazione: “A scuola la musica è una chimera” proprio a Catania, la città di Bellini, nell’anno centenario.