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Corsi di sostegno: non si placano le proteste

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In una lettera inviata al Provveditorato agli Studi di Frosinone, da Antonio Catenacci, segretario generale dell’Ugl-Scuola di Frosinone, si segnalano presunte irregolarità e si chiedono chiarimenti sui corsi di specializzazione polivalente per il sostegno. Secondo Catenacci: "nella provincia di Frosinone, durante l’espletamento dei corsi, non sono stati rispettati i principi fondamentali del D.M. n. 460 e in particolar modo l’interpretazione dell’art. 6".
Il Decreto n. 460 del 24 novembre 1998, esattamente l’art. 6, consente alle Università di istituire e organizzare corsi biennali di specializzazione per docenti di sostegno in attesa di disporre di personale munito di specializzazione conseguita nel corso di laurea o nelle scuole di specializzazione. Nella lettera, il segretario dell’Ugl chiede al Provveditore: "se c’è effettiva carenza di docenti specializzati, come mai per l’anno scolastico in corso non sono state riaperte le graduatorie delle supplenze sul sostegno?"

"E’ necessario – conclude il sindacalista – un immediato controllo degli organi preposti, un’ispezione sulle regole dello svolgimento delle selezioni, la verifica che i docenti siano in possesso dei requisiti". In seguito alle continue segnalazioni pervenute a Provveditorati e Ministero, da diverse località italiane, il Ministero della P.I., con la nota del 2/9/99 prot. n. 4065/H/10 ha allertati taluni Provveditorati in particolare, perché verificassero, d’intesa con le Università che fosse stata preliminarmente svolta un’indagine circa l’accertamento delle esigenze della provincia, verifica estesa, poi, a tutti i provveditorati con la nota 6/9/99, prot. n. 4073/H/10. Oltre alle modalità di svolgimento dei corsi, tutte le segnalazioni lamentano l’alto costo dell’intero corso: 15 milioni di lire. La questione è approdata anche in Parlamento ma ancora si attendono gli sviluppi.