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Covid, il ministro Bianchi: momento difficile, ma scuole aperte e i vaccini prima di tutto. Maturità e nuovo calendario vengono dopo

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In attesa di definire le prime scelte, ad iniziare da come strutturare la maturità, ormai la prossima settimana, e la possibile ‘coda’ dell’anno scolastico, il nuovo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi si occupa della salute di chi vive la scuola: il 18 febbraio, il neo responsabile del dicastero di Viale Trastevere ha infatti incontrato i vertici del ministero della Salute e alcuni componenti del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza sanitaria guidato da Agostino Miozzo.

Il confronto ‘tecnico’

Alla riunione erano presenti, tra gli altri, Locatelli, Rezza e Brusaferro. Il titolare del MI ha ribadito la volontà di proseguire il comune lavoro per garantire la sicurezza di tutto il personale scolastico, di studentesse e studenti, proseguendo anche l’opera dell’oramai ex ministra Lucia Azzolina.

Si è trattato – a quanto appreso dall’Ansa – di un confronto ‘tecnico’, una analisi della situazione a cui si aggiunge la consapevolezza della criticità data dalle varianti, per combattere le quali è stata rilanciata l’idea della vaccinazione prioritaria a tutto il personale della scuola, ormai ai nastri di partenza in diverse regioni.

Se si crea un cluster

Nel corso dell’incontro è stato ribadito – sempre a quanto si apprende – che la scuola non è diversa da altri settori e che quindi dove rimangono aperte le attività rimangono aperte anche le scuole, laddove si chiude si chiuderà ovviamente anche le scuole; se si crea un cluster si faranno immediatamente tamponi per la messa in sicurezza di studenti e personale.

È stato anche stabilito che le riunioni interministeriali e con il Cts saranno periodiche per poter monitorare costantemente la situazione e prendere decisioni che riguardano la scuola con rapidità e condivisione.

“Andiamo avanti”

“Credo che questo sia un momento difficilissimo. Però, il nostro Paese ha affrontato tanti momenti difficili e abbiamo dimostrato che tutte le volte che il Paese si è unito, siamo andati avanti, questo è il momento di farlo”, ha sottolineato lo stesso ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi intervenendo nella stessa giornata all’Università Luiss.

Regioni di corsa….

Nel frattempo, prosegue a ritmo serrato l’organizzazione delle Regioni per vaccinare il personale scolastico.

Nel Lazio, ha fatto sapere l’Unità di Crisi Covid-19 della Regione, in meno di un giorno “sono già oltre 23 mila le prenotazioni per la vaccinazione anti Covid-19 del personale scolastico e delle università, docente e non docente (non studenti) già effettuate nel Lazio”.

Zingaretti: produciamoli noi

Il segretario Pd e presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, sostiene che è fondamentale produrre dosi di vaccino in Italia. “Si parla di centinaia di milioni, forse di miliardi, di esseri umani che vanno alla ricerca di vaccini: la vera scommessa è lavorare perché l’industria italiana possa produrre di più da noi”.

Per il momento, però, le dosi arriveranno da fuori: sono previsti circa due milioni e settecentomila vaccini entro i primi giorni di marzo e in tutto oltre 6 milioni di nuove dosi entro la fine dello stesso mese, con nuovi hub messi a disposizione dalla Difesa in tutta Italia su richiesta delle Asl.

Il primo sarà operativo da lunedì 22 febbraio nella cittadella militare della Cecchignola, a Roma.

Intanto, a parte Moderna, non si annunciano al momento ulteriori ritardi rispetto a quelli già comunicati nelle settimane scorse.

Giannelli: tutti i vaccini entro giugno

Quindi, il personale scolastico ha buone ragioni per chiedere al più presto la somministrazione del vaccino. Un concetto espresso anche dal presidente nazionale Anp, Antonello Giannelli, che nell’incontro con il neo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, svolto in un clima di grande cordialità, ha parlato anche del piano vaccinale del personale scolastico.

“Occorre assicurarne il completamento entro giugno al fine di avviare il prossimo anno scolastico in sicurezza”, ha spiegato il leader dell’Associazione nazionale presidi.

In Umbria vaccino ai giovani?

C’è anche chi pensa agli alunni, però. Come la Regione Umbria, che propone ” la possibilità di vaccinare i ragazzi in età scolare, penso alla fascia 13-20 anni”.

Nel frattempo, resta in piedi l’ipotesi, per la fascia 55-65 anni, di lasciare libertà di rifiuto di AstraZeneca (per il quale è comunque arrivato il via libera dell’Aifa) senza per questo perdere il diritto di priorità con altri vaccini.

Gissi: nuovo protocollo sicurezza

Sembra positivo il giudizio della segretaria della Cisl scuola, Maddalena Gissi, sul ministro Patrizio Bianchi: “ha ripristinato i rapporti con tutti i soggetti – ha detto la sindacalista -, sarà importante avere al più presto la convocazione del Tavolo per il protocollo sulla sicurezza che va aggiornato anche alla luce del piano vaccinale e dobbiamo affrontare subito la questione degli organici”.