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Covid, nuove regole: più lavoro agile, mascherina quasi ovunque, quarantena di 10 giorni, solo un tampone

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Come ci si attendeva, la scuola non è rientrata nelle decisioni prese dal Comitato tecnico scientifico nel corso della riunione urgente convocata dal ministro della Salute Roberto Speranza per gettare le basi del nuovo imminente Dpcm incentrato sul “rigore” e la responsabilità individuale, dopo che i contagi da Coronavirus si sono attestati sopra i 5 mila casi al giorno (5.456 domenica 11 ottobre) di cui oltre mille solo in Lombardia: escluso il secondo lockdown, tra i provvedimenti accordati figura la riduzione della quarantena per gli individui positivi da 14 a 10 giorni, con conseguente dimezzamento del numero di tamponi, ne basterà uno finale, per ‘uscire’ dall’isolamento. Largo anche ai test rapidi per i contatti stretti (gli stessi che potrebbero trovare spazio nelle scuole dopo il sì del Cts agli screening).

Nuove disposizione preventive

La mascherina, che nella scuola sopra un metro di distanziamento potrà essere abbassata, dovrà essere indossata anche per camminare, ma non per fare jogging e footing, perché considerate attività sportiva. Il ministero della Salute ha fatto sapere che saranno esentati dall’obbligo di indossare la mascherina all’aperto “solo coloro che abbiano in corso l’attività sportiva e non quella motoria, non esonerata, invece, dall’obbligo in questione”. Tra le disposizioni accordate vi sarebbe anche la maggiore possibilità di ricorso al lavoro “agile”, da casa, nel comparto pubblico: dall’attuale 50% potrebbe arrivare al 60-70%. Gli interventi “mirati e progressivi” andrebbero comunque approvati entro il 15 ottobre, data in cui scade l’attuale decreto in vigore.

Come trattare la positività al Covid

Toccherà al direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza a chiarire, con una Circolare, le modalità di gestione e somministrazione dei tamponi. Secondo il Comitato tecnico scientifico sono quattro le situazioni in cui si potrà trovare un individuo positivo: i positivi asintomatici, i positivi sintomatici, i contatti stretti e i positivi asintomatici che non riescono a negativizzarsi. I positivi asintomatici dovranno osservare 10 giorni di quarantena, dalla diagnosi di positività, e poi sottoporsi ad un tampone molecolare. Poi ci sono i sintomatici, che dovranno fare 10 giorni di isolamento, ma prima di sottoporsi all’unico tampone molecolare previsto dovranno aver passato almeno 3 giorni senza sintomi. Per i contatti stretti, dopo 10 giorni di quarantena, sarà invece possibile effettuare il test rapido dai medici di base. Il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri ha confermato che entro una settimana, massimo dieci giorni, saranno disponibili 5 milioni di test antigenici, “un certo numero dei quali sarà a disposizione dei medici di base” per questo tipo di diagnosi. L’ultima tipologia – i positivi che non riescono a negativizzarsi – dovrà anch’essa rimanere dieci giorni in quarantena, con tampone molecolare finale, ma l’isolamento finirà in ogni caso dopo 21 giorni.

I dubbi da sciogliere

Fin qui le certezze. Poi vi sono disposizioni ancora in dubbio: il ministro Speranza nega, ma altri ministri confermano, parlando di “bozza di lavoro” che sarà illustrata dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia alle regioni: le novità da accertare riguardano lo stop alla movida – la chiusura di bar, pub e ristoranti alle 24 e lo stop della vendita delle bevande da asporto alle 21 per evitare che si consumi cibo in piedi fuori dai locali – , ma anche il ‘no’ agli eventi di massa e agli sport amatoriali di contatto come il calcetto. Permangono incertezze anche sulla partecipazione del pubblico agli eventi sportivi, a partire da quelli in stadi e palazzetti, e agli spettacoli aperti al pubblico in teatri, cinema e sale da concerto. L’intenzione è quella di ridurre l’attuale presenza consentita anche di mille persone all’aperto e di 200 al chiuso.