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Covid, Salvini come Azzolina: i contagi avvengono fuori, le scuole siano aperte. Ma sul concorso dice no: una follia

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Dopo mesi di attacchi e di prese di posizione opposte, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e il leader della Lega Matteo Salvini sulla chiusura delle scuole si trovano d’accordo: anche se i contagi sono in costante aumento, entrambi sostengono che le scuole non vanno chiuse.

La titolare del MI, Lucia Azzolina, sostiene che “le scuole sono luoghi sicuri” e non c’è “nessuna restrizione in arrivo”.

Salvini: non prendiamocela con con chi lavora

Gli fa eco il numero uno della Lega, Matteo Salvini, presente alla Milano Wine Week: “spero che al governo non ci sia nessuno che pensi di tornare a richiudere ancora locali, negozi, bar, uffici, fabbriche e scuole perché si rischia di morire”.

“Attenti sì, distanti sì, mascherati sì, però – ha sottolineato Salvini – non chiusi in casa. L’80% dei contagi avviene a casa, questi sono i dati, quindi è inutile andare a prendersela con chi lavora”.

Il concorso straordinario? Una supplizia per i prof

Salvini ha invece auspicato (a differenza della ministra Luci Azzolina) che alla fine il concorso straordinario per 32 mila posti, per il quale risultano 64 mila candidati, possa slittare a tempo migliori.

“Se qualcosa bisogna sospendere, io direi che è il concorso straordinario per migliaia di insegnanti fissato per metà ottobre. È una follia, quello sì, lo eviterei”, ha detto il leghista.

La prova scritta della procedura selettiva riservata si dovrebbe svolgere a partire dal prossimo 22 ottobre. “Eviterei questo supplizio agli insegnanti”, ha concluso Salvini.