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Cyberbullismo, il pericolo non sono i social ma l’utilizzo scorretto: formiamo i docenti

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“Non demonizziamo lo strumento, ma educare all’utilizzo corretto dello strumento. Perché i social network non sono il problema”.

Lo ha detto Gabriele Toccafondi, sottosegretario all’Istruzione, nel corso del convegno “Tutti insieme contro il Cyberbullismo! Scuola, famiglia, associazioni, imprese e istituzioni alleate per una battaglia da vincere”, svolto il 19 maggio alla Camera.

I social network, ha sottolineato il sottosegretario, sono “il catalizzatore che svela, porta alla luce altre problematiche, come appunto a volte l’assenza di dialogo e il disagio dei singoli ragazzi”.

Per questi motivi, ha aggiunto Toccafondi, se vogliamo contrastare il cyberbullismo “è prioritario il percorso educativo. La scuola è uno degli attori dell’azione, centrale e fondamentale, ma non l’unico. Occorre prevenire, educare facendo squadra, i soggetti coinvolti devono agire in maniera sussidiaria coinvolgendo insieme scuola, genitori e tutte le istituzioni”.

Secondo il sottosegretario, “il compito della scuola è quello di prevenire e contrastare qualsiasi modalità in cui si presenta la violenza, ma è chiaro che non possono bastare solo interventi repressivi, fondamentale e centrale deve essere – ha concluso Toccafondi – l’educazione. Attraverso percorsi formativi che servono a spiegare e raccontare: azioni dedicate per le classi, azione dedicate ai genitori e la formazione dei docenti per ascoltare, capire il disagio e intervenire. Dobbiamo responsabilizzare i ragazzi”.

 

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Durante il convegno, è stata ribadita l’importanza dell’impegno congiunto per arginare il bullismo on line, fenomeno sempre più diffuso, anche in Italia, e che coinvolge ormai un adolescente su tre. A un anno dall’approvazione unanime al Senato del disegno di legge per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo, il provvedimento è ora oggetto di discussione alla Camera. Governo e istituzioni sono in campo da tempo, per intervenire con misure adeguate. Soprattutto attraverso un’ampia azione di sensibilizzazione e di educazione.

All’incontro c’era anche la vicepresidente della Camera, Marina Sereni, che ha sottolineato che “abbiamo bisogno di descrivere una rete per capire il fenomeno e poi contrastarlo, con un piano integrato tra i diversi soggetti, pubblici, privati e del privato sociale”.

“I fatti di cronaca ci ricordano ormai sempre più di frequente che il cyberbullismo è diventato purtroppo un fenomeno preoccupante anche nel nostro Paese, che deve essere affrontato con la massima urgenza”, ha avvertito Francesca Chiocchetti, public affairs manager di Samsung, che ha avviato una collaborazione con il Miur per promuovere un ambiente online più sicuro e tutelare i ragazzi dai suoi rischi, e ha attivato anche ‘off4aday’, il primo servizio di ascolto dedicato alle

vittime del cyberbullismo, che prevede un numero telefonico e un indirizzo mail a cui scrivere anche in forma anonima. Realizzato in collaborazione con il Moige e con il patrocinio della polizia di  Stato, il servizio è gestito da un team di psicologi specializzati e da ottobre (momento del lancio) ad oggi, sono state quasi 2.000 le richieste ricevute da parte dei teenager.

Durante il convegno, si è svolto un minuto di silenzio per Marco Pannella, venuto a mancare poche ore prima a Roma.

 

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