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Decreto scuola, Governo pone la fiducia in Senato

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Il governo ha posto la fiducia al Senato sul decreto legge Scuola. Lo annuncia all’Assemblea di Palazzo Madama il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà.

In seguito alla discussione generale, è arrivata in tarda mattinata la fiducia in Senato al decreto scuola.

Il ministro D’Inca’, in precedenza, aveva sottoposto “alla presidenza il testo interamente sostituivo del dl in esame sul quale”, ha spiegato, il governo intendeva “porre la questione di fiducia”. Una richiesta che e’ stata accolta dalla presidente del Senato Elisabetta Casellati che ha valutato “ammissibile” l’emendamento “alla luce dell’intervento del ministro, che ha confermato la corrispondenza” dell’emendamento interamente sostitutivo “al testo uscito dalla commissione”.

Subito dopo D’Inca ha posto la questione di fiducia e la presidente Casellati ha convocato la conferenza dei capigruppo per definire i tempi di voto della fiducia.

Decreto scuola, diretta speciale della Tecnica della Scuola con sottosegretario De Cristofaro

I provvedimenti più importanti riguardano il precariato, con gli emendamenti che hanno modificato il testo iniziale.

Concorso straordinario: cambia la prova

Cambia la prova del concorso straordinario per 32mila posti: sarà una prova scritta che prevede quesiti a risposta aperta, che sono inerenti:

a) per i posti comuni, alla valutazione delle conoscenze e delle com- petenze disciplinari e didattico-metodologiche, nonché della capacità di com- prensione del testo in lingua inglese;

b)per i posti di sostegno, alle metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità, nonché finalizzati a valutare le conoscenze dei contenuti e delle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, oltre che la capacità di comprensione del testo in lingua inglese.

 

Aggiornamento graduatorie: diventeranno provinciali

E’ previsto l’aggiornamento delle graduatorie di Istituto di II e III fascia che saranno trasformate in graduatorie provinciali.

La trasformazione delle graduatorie di istituto di II e III fascia in graduatorie provinciali era stata disposta dall’articolo 1-quater del decreto legge 126/2019 (decreto scuola), che andava a modificare la legge n. 124/1999, prevedendo:

  • la costituzione di specifiche graduatorie provinciali distinte per posto e classe di concorso per le supplenze al termine delle attività didattiche (30 giugno) o annuali (31 agosto) in coda alle GaE;
  • la costituzione di una specifica graduatoria provinciale per i soggetti in possesso del titolo di specializzazione sul sostegno;
  • la scelta, da parte dei docenti inseriti nella predetta graduatoria provinciale, di 20 scuole della stessa provincia per coprire le supplenze brevi e saltuarie.

Carta del docente per i precari

Come scritto in precedenza, c’è l’estensione della carta del docente per i precari: infatti sono previsti, oltre i 381 milioni di euro annui già stanziati dal comma 123 dell’art.1 della legge 107/2015, si aggiungono altri 40 milioni di euro per consentire ai docenti precari con un contratto a tempo determinato con termine finale non anteriore al 30 giugno 2020 di ricevere un bonus di 300 euro su carta elettronica per sostenere l’aggiornamento e la formazione del docente delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.

TFA Sostegno, chi ha tre anni di servizio accede direttamente alla prova scritta

Un altro punto è il seguente: l’articolo 2, comma 08, di cui la Commissione propone l’inserimento con l’emendamento 2.300 testo corretto, prevede una procedura semplificata per l’accesso ai percorsi di specializzazione per il sostegno per i soggetti che hanno maturato una esperienza specifica di almeno tre annualità di servizio.

In particolare, dispone che, a decorrere dal V ciclo dei percorsi per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno, i soggetti che nei 10 anni scolastici precedenti hanno svolto almeno 3 annualità di servizio, anche non consecutive, su posto di sostegno nel grado di istruzione cui si riferisce la procedura, accedono direttamente alle prove scritte (senza, cioè, necessità di sostenere il test preliminare).

 

Stop al voto numerico alla primaria

L’emendamento della senatrice Vanna Iori al decreto scuola è stato approvato anche se con una modifica importante rispetto alla formulazione iniziale. Il risultato è che, a partire dal prossimo anno, nella scuola primaria non si useranno più i voti numerici.
Viene così mandata in soffitta la norma introdotta nel 2008 all’epoca della ministra Maria Stella Gelmini.

 

TUTTI GLI EMENDAMENTI APPROVATI IN COMMISSIONE