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Di Biagio: classi pollaio indegne di un paese civile

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“Il proliferare delle cosiddette classi pollaio , ove vengono letteralmente stipati decine e decine di allievi senza tenere in alcun conto né le più elementari norme di sicurezza, né la qualità dell’offerta formativa, è indegno di un paese civile” – è quanto ha dichiarato il sen. Aldo Di Biagio.
“Per questo motivo – ha aggiunto – ho presentato una interrogazione a risposta immediata al Ministro dell’istruzione sollecitando interventi normativi sulla materia e fornendo, nelle more, in occasione delle iscrizioni per il nuovo anno scolastico, direttive ben precise agli Uffici Scolastici Regionali affinché la composizione delle classi e la determinazione degli organici venga effettuata nell’assoluto rispetto delle norme di sicurezza tuttora vigenti e non invece secondo criteri ragionieristici e contrari ai più elementari principi pedagogici e didattici”.
 
Il testo dell’interrogazione: al Ministro dell’istruzione.
Interrogazione a risposta immediata.
Premesso che:
– con circolare n° 28 del 10 gennaio 2014 il Miur ha disciplinato le iscrizioni alle scuole dell’infanzia e alle prime classi delle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2014/2015 a partire dal giorno 3 febbraio 2014;
– al termine delle suddette operazioni e conseguenti adempimenti si riproporrà, come ad avvio di ogni anno scolastico, il problema del sovraffollamento delle classi determinato dall’applicazione in modo restrittivo e, talvolta, arbitrario e incontrollato, del D.P.R. n. 81/2009 che, non tenendo in alcun conto dello stato disastroso dell’edilizia scolastica italiana, ha fissato limiti minimi e massimi per la composizione delle classi. In particolare i limiti massimi , ai sensi dell’art.4 del succitato D.P.R., possono essere incrementati fino alla misura del 10% ;
– tale incremento, ancorché applicabile solo a condizione che siano rispettati tutti gli altri dispositivi normativi ancora in vigore in materia di sicurezza scolastica (come viene del resto evidenziato nella circolare ministeriale 18 del 4 luglio 2013) , si rivela, di fatto, arbitrario e strumento per effettuare ulteriori tagli all’organico senza tenere in alcun conto la sicurezza degli allievi e degli stessi insegnanti. Questi ultimi, tra l’altro, per mancanza di spazi adeguati e conseguentemente al sovraffollamento, risultano fortemente limitati nella loro azione didattica e costretti a veri e propri funambolismi per mantenere qualitativamente alta l’offerta formativa;
– in particolare nella scuola dell’infanzia viene fissato un limite massimo di 29 allievi per classi che non tiene in alcun conto né della giovanissima età degli allievi e né di quanto ampiamente ribadito nelle Indicazioni Nazionali in cui si legge che “lo spazio parla dei bambini, del loro valore, dei loro bisogni di gioco, di movimento, di espressione, di intimità e di socialità, attraverso l’ambientazione fisica, la scelta di arredamenti e oggetti volti a creare un luogo funzionale e invitante”;
– Il limite massimo di 29 allievi per classe nella scuola dell’infanzia (di per sé assurdo al di fuori di ogni logica e contrario a basilari principi pedagogici) e 29 nella primaria, 30 in quelle di I grado e 33 nelle secondarie di II grado , non rappresenta purtroppo, nel panorama scolastico italiano, una eccezione in deroga al limite consentito ma ,molto spesso, uno standard nella composizione delle classi , un grave vulnus per l’andamento didattico e motivo di malessere che coinvolge insegnanti, allievi e famiglie incidendo fortemente sulla programmazione, sull’apprendimento e all’insorgenza di vere e proprie malattie professionali a danno degli insegnanti;
Ciò premesso considerato che:
– il 31 luglio 2013 la 7ª Commissione del Senato ha approvato una risoluzione che impegna il governo ad adottare “ tutte le più opportune iniziative,tese al ridimensionamento del numero massimo di alunni per classe, ivi comprese iniziative rivolte ad introdurre modifiche alla vigente normativa;
– il Tar Molise, con le sentenze 144/2012 e 145/2012, ha sentenziato che la formazione delle classi da parte del Dirigente Scolastico debba prescindere dall’esistenza o meno di qualsiasi altra esigenza e comunque debba avvenire nel rispetto delle norme in materia di sicurezza ; in particolare ha ribadito che “gli obiettivi di razionalizzazione dell’organizzazione scolastica e quelli connessi di contenimento della spesa perseguiti dal D.P.R. 81/09 non possono prescindere dalla valutazione in concreto circa le condizioni di sicurezza e salubrità degli ambienti“;
si chiede
– quali iniziative urgenti ed inderogabili si intendono porre in essere per porre fine ad una situazione che caratterizza da anni un corretto avvio dell’anno scolastico che, tra l’altro, riduce, come sottolineato in precedenza, qualitativamente l’offerta formativa incidendo notevolmente sull’apprendimento;
– quali iniziative urgenti ed inderogabili si intendono porre in essere per introdurre modifiche ad una normativa fortemente in contrasto con le norme, tuttora vigenti, in materia di edilizia scolastica, igiene e sicurezza sul lavoro e prevenzione incendi;
– quali iniziative intende porre in essere per arginare un fenomeno oramai diffuso e quali disposizioni ben precise intende fornire , per l’anno scolastico 2014-2015, agli Uffici Scolastici Regionali affinché la composizione delle classi e la determinazione degli organici venga effettuata nell’assoluto rispetto delle norme di sicurezza tuttora vigenti e non invece secondo criteri ragionieristici e contrari ai più elementari principi pedagogici e didattici.