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Di Meglio (Fgu-Gilda): “I docenti sono un po’ più cittadini degli altri”

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Sulla grave crisi politica che sta investendo il nostro Paese e che a tutt’oggi non sembra facilmente risolvibile in tempi brevi interviene il coordinatore nazionale della FGU-Gilda con un editoriale pubblicato sulla rivista Professione Docente.
“Senza voler prendere parte per alcuno – sostiene Di Meglio –
non possiamo che restare sbigottiti di fronte alla liquefazione della forma “partito”, strumento che la Costituzione aveva individuato come indispensabile per mettere i cittadini in condizioni di poter partecipare alla vita politica e democratica, esprimendosi in tendenze politiche diverse ed opposte”.
“Ai partiti 
– aggiunge il coordinatore della FGU-Gilda –
si sono sostituite le “liste” intitolate ad una persona, che si trascina dietro gli eletti al parlamento, verso i quali la possibilità di scelta del singolo cittadino è divenuta inesistente. Le quattro o cinque personalità si confrontano sui media, o sui social networks e divengono poi signori e padroni del cosiddetto partito, privando i cittadini di un reale rapporto con i parlamentari eletti”.
Di Meglio richiama poi il ruolo che in questa fase la scuola può svolgere a sostegno del rispetto dei principi della democrazia e della Costituzione. Ma poi si lascia andare ad una considerazione che forse potrebbe suscitare qualche polemica.
“I cittadini – scrive Di Meglio –
ma ancora di più gli insegnanti che sono cittadini in po’ più cittadini degli altri, dovranno essere molto attenti e partecipi in questa difficile fase della nostra storia”.
Parlare dei docenti che pure hanno un ruolo decisivo nella promozione della cultura e dello sviluppo sociale del Paese come di persone che sono “un po’ più cittadini degli altri” potrebbe prestarsi a non pochi equivoci e potrebbe essere considerato “politicamente scorretto”.
Può anche darsi che in questi giorni festivi in pochi si accorgano di questa affermazione di Di Meglio, ma la polemica è dietro l’angolo.