Home I lettori ci scrivono Didattica a distanza, vi racconto la mia esperienza “da incubo”

Didattica a distanza, vi racconto la mia esperienza “da incubo”

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Sono 211 le mail che mi sono arrivate tra venerdì e sabato per la restituzione degli esercizi (solo di un argomento!!)  proposti ai miei alunni per la didattica a distanza (ho sei classi, circa 160 alunni), in ognuna delle quali insegno Scienze con 18 ore settimanali, suddivise in 8 ore di biologia, 8 di chimica e due di Scienze della Terra.

Se dovessi seguire l’orario scolastico, così come è stato suggerito, con classi mediamente di 25 alunni, e considerando anche un solo esercizio per ora di lezione, dovrei ricevere/correggere circa (25 x 18)  = 450 mail/esercizi a settimana

Ho fatto un rapido calcolo: solo per aprire e leggere il contenuto di ognuna occorrono, a essere ottimisti, un paio di minuti. Tra scaricare i file e correggere i singoli esercizi, senza tenere conto della complessità, in media, possiamo considerare  almeno altri cinque minuti.

Questo quando tutto fila liscio, non ci sono, cioè, problemi di connessione, richieste di chiarimento da parte degli alunni, file illeggibili ecc..

Infine, dovrei reinviare a ciascuno studente l’esito della verifica … ma per questo, forse, basta un minuto.

Ricapitolando, a settimana:

  • 900 minuti solo per aprire le email
  • 2250 minuti per correggere un solo esercizio
  • 450 minuti per il feedback

In totale sono 3600 minuti a settimana, cioè  60 ore …. e questo solo per correggere un esercizio a lezione!!

A questo dovrei aggiungere il tempo per preparare ogni singola lezione: questo significa cercare e visionare video proponibili, ricercare e/o preparare esercizi, trasferire il tutto su piattaforma (naturalmente diversa per ogni classe!), scrivere i compiti sul registro elettronico …. ecco che le 18 ore a settimana sono diventate magicamente 36, se non di più!

Non è finita. Ci sono ancora gli Impegni Istituzionali: riunioni di Staff, di Dipartmento, consigli di classe,  tutto via Skype, naturalmente … quando il più evoluto di noi sa a malapena utilizzare il telefonino! Riunioni fiume con 20 o più persone il cui tenore è questo: … mi vedete!? … mi sentite!? … Che devo fare!? …… Scusa, potresti ripetere dall’inizio, ho avuto problemi di connessione … e me lo dici ora dopo un’ ora e venti!!

Risultato, questa settimana ho già fatto circa 8 ore di collegamento

Per non parlare delle singole chat che ognuno di noi ha con le classi e, cosa ancora più angosciante, con i propri colleghi. In queste ultime il delirio è totale :  … ma se un alunno non invia gli esercizi, lo devo considerare presente o assente …. oppure … come faccio a capire se un esercizio è copiato da un altro compagno … Stamattina alle 8 ho chiamato l’appello  con skype (!!??) e non c’era nessuno, è assenza di massa? … devono giustificare? …. Che voti devo mettere? … Come li devo valutare?

Però,  tutto questo almeno un’ora al giorno, se non di più,  te la porta via.

Considerate, adesso, che io sono tra i pochi privilegiati ad avere una moglie che va ancora tutti i giorni al lavoro: è amministrativa in una scuola. Sembra che recentissimi studi scientifici abbiano dimostrato che tutto il personale ATA italiano sia immune dal coronavirus; non solo, ma ancora più strabiliante, è che sembra non essere nemmeno contagioso. Per questo motivo, è oggetto di grande interesse da parte, soprattutto, di altri Stati euoropei, che hanno già fatto richiesta all’Italia per assoldarli tutti in blocco ed evitare, così, di chiudere le loro scuole

E questa, se fosse vera, sarebbe una buona notizia … la cattiva notizia è che ho due figlie che frequentano entrambe la scuola media, alla mercè di altrettanti docenti la cui didattica a distanza ha risvegliato in loro una voglia e un entusiasmo tale che nemmeno loro credevano di avere e che manifestano allegramente (anche di sabato e domenica, a scuola normalmente chiusa)  con una valanga di compiti che in una settimana ha eguagliato quelli lasciati in una vita intera di loro insegnamento.

In sintesi, almeno un’ora  a testa al giorno da dedicare  loro per lo studio sono necessari.

Sto tralasciando naturalmente il tempo per rifare i letti la mattina, preparare la colazione, preparare il pranzo ecc…  altrimenti quando arriva mia moglie, non c’è coronavirus che tenga … meglio affrontare la più spietata pattuglia di controllo e farsi tre mesi di carcere!!

Per queste attività vogliamo considerare almeno altre 2 ore al giorno, a voler essere veloci.

Inoltre:

  • vorrei dormire almeno 6 ore a notte
  • vorrei dedicare almeno un’ora per il pranzo e una per la cena, tanto per illudersi di avere ancora una vita sociale
  • almeno mezz’ora al giorno per espletare i miei normali bisogni fisiologici.

Non chiedo altro.

Per finire, in una settimana ci sono, compresa la domenica, 24 x 7 = 168 ore

Di queste:

  • 42 ore per dormire
  • 14 per le faccende di casa
  • 14 per pranzare e cenare
  • 3,5 ore per le funzioni fisiologiche
  • 14 da dedicare alle due figlie
  • 7 ore di Chat
  • 8 ore per riunioni online
  • 36 per preparare le lezioni

Totale : 138,5 ore

Rimangono a disposizione 29,5 ore … ho l’impressione di non avere abbastanza tempo per correggere quell’unico esercizio a lezione.

Rosolino Ribaudo