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Diplomati magistrale, la sentenza non avrà effetto immediato per tutti. Lo dice l’Avvocatura di Stato

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Si è svolto al Miur un incontro fra amministrazione, sindacati e associazioni di insegnanti come Mida e Adida in merito alla vicenda dei diplomati magistrale. Con quasi 1 mese di ritardo, il Miur rende noto il parere dell’Avvocatura di Stato, che si è espresso sull’estromissione dalle GaE dei maestri e delle maestre.

Adunanza Plenaria vale solo per i 2000 docenti ricorrenti

“Alla presenza del sottosegretario De Filippo – spiega Rino Di Meglio, coordinatore Gilda – è stato illustrato il parere dell’Avvocatura dello Stato che esclude qualunque effetto generalizzato immediato della sentenza emessa dall’adunanza plenaria del Consiglio di Stato. Il verdetto di Palazzo Spada, infatti, ha effetto immediato soltanto per i circa 2000 docenti interessati dalle cause oggetto di sentenze. Per tutte altre situazioni, bisognerà attendere le rispettive sentenze nel merito, molte delle quali arriveranno durante il periodo estivo”.

Continuità didattica a rischio

Di Meglio fa notare comunque come la continuità didattica sia messa a rischio, dato che siamo arrivati quasi al termine dell’anno scolastico: “è fondamentale che, a meno di due mesi dalla fine dell’anno scolastico, venga garantita la continuità didattica. Altrettanto importante, come abbiamo già ribadito lo scorso gennaio in occasione di una riunione al Miur, è che il Parlamento intervenga per trovare una soluzione politica che tenga conto dei diritti di tutti i docenti coinvolti, anche per evitare che il prossimo anno scolastico sia contrassegnato da un vorticoso valzer in cattedra”.

Il periodo di prova non incide sulle situazioni individuali

Inoltre, in base al resoconto fornito dal sindacato il parere dell’Avvocatura dello Stato, ha escluso che il superamento del periodo di prova possa incidere su situazioni individuali. Resta escluso che sulla materia il Miur possa intervenire in maniera autonoma. Gli effetti delle sentenze che hanno permesso l’immissione in ruolo, e ormai passate in giudicato, non verranno toccati.
“A questo proposito – commenta Di Meglio – restiamo impressionati dalla diversità di trattamento dovuta soltanto alla buona o cattiva sorte toccata nel corso degli anni ai ricorrenti nelle aule di tribunale. Per uscire da questo ginepraio – conclude il coordinatore nazionale della Gilda – auspichiamo che si prendano urgenti contatti con le forze politiche e le commissioni parlamentari”.