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Diplomati magistrale linguistico, ok del Consiglio di Stato per ammissione al concorso 2016

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La vicenda diplomati magistrale si prepara ad avere, si spera nelle prossime settimane, un momento di svolta, anche alla luce delle ultime indiscrezioni riportate da questa testata. Contemporanemente, i diplomati magistrale ad indirizzo linguistico stanno ottenendo alcuni importanti risultati che, forse, potrebbero rigaurdare di riflesso i colleghi in bilico dopo l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato.
Proprio i giudici del Consiglio di Stato hanno infatti riconosciuto il diritto degli insegnanti con diploma magistrale ad indirizzo linguisitco, ad essere ammessi al concorso docenti 2016, per la scuola dell’infanzia e primaria.

Annullato il bando di concorso 2016

Il Consiglio di Stato, accogliendo il ricorso degli Avvocati Michele Bonetti e Santi Delia, ha annullato infatti il bando di concorso scuola del 2016 per le classi di concorso primaria e infanzia nella parte in cui negava la partecipazione ai candidati in possesso del diploma magistrale ad indirizzo sperimentale linguistico.

Nello specifico, secondo il Consiglio di Stato, “risulta dunque stabilita in modo definitivo, incontestabile e con valore di giudicato, la non operatività della suddetta limitazione, invocata dal MIUR, nei riguardi dell’appellante”, ragion per cui risulta ormai acclarato che “i titoli di studio conseguiti al termine dei corsi sperimentali di scuola magistrale, comunque conseguiti entro l’a.s.  2001/2002, conservano in via permanente l’attuale valore legale e consentono di partecipare ai concorsi ordinari per titoli e per esami a posti di insegnante nella scuola materna e nella scuola elementare“.

Aspetto molto importante della sentenza di Palazzo Spada, è data dal fatto che l’effetto di questa decisione, dunque, non sarà limitato ai soli ricorrenti di questo giudizio ma si estenderà, espressamente, erga omnes, nei confronti di tutti i candidati al concorso in possesso di tale titolo.

Ricaduta sui diplomati magistrale?

La sentenza in questione, commentano i legali Delia e Bonetti, “mira ad aprire un nuovo fronte sulla battaglia a favore dei 55.000 diplomati magistrale esclusi dalle G.A.E. all’esito della nota sentenza dell’Adunanza Plenaria del dicembre 2017. Se, la Sesta Sezione del Consiglio di Stato ritiene che la portata erga omnes con effetto di giudicato abbia tali effetti per il bando di concorso (sentenze 3374, 3375 e 3376 del 4 giugno 2018) e, qualche giorno fa, ha ribadito tale concetto con riguardo agli stessi Decreti Ministeriali di aggiornamento delle G.A.E. (sentenza n. 3198/18) a favore dei cosiddetti depennati, non c’è davvero ragione per non applicare la medesima teoria agli annullamenti dei medesimi Decreti in favore dei diplomati magistrale su cui, al contrario, l’Adunanza Plenaria ha chiuso”.
In poche parole, “i decreti di aggiornamento delle GAE, non possono essere annullati con effetti generali per alcune categorie di insegnanti e non per altre”.

Il titolo è abilitante

I diplomati magistrale ad indirizzo linguisitico, come accennato, stanno ottenendo delle importanti affermazioni. Ad aprile sempre il Consiglio di Stato ha stabilito, ribaltando la tesi del Tar Lazio, che il titolo è a tutti gli effetti abilitante: “la sperimentazione scolastica, intesa come ricerca e realizzazione di innovazioni degli ordinamenti e delle strutture, è stata autorizzata ed attuata dall’Istituto magistrale (…)in vista del nuovo assetto dell’istruzione elementare, nel cui ordinamento didattico è ora compreso l’insegnamento della lingua straniera, e della formazione (anche a livello universitario) degli insegnanti elementari, tanto è che entrambi i corsi di sperimentazione (quello ad indirizzo linguistico e quello ad indirizzo pedagogico) tenuti in contemporanea dal medesimo Istituto, sono stati articolati in cinque anni di studio, con possibilità di accesso, a conclusione del ciclo, a tutte le facoltà universitarie”. Con questa sentenza, tali docenti potranno entrare in seconda fascia di istituto per le supplenze.