
La recente conversione in legge del recente decreto 45 contiene una norma importante che riguarda i dirigenti scolastici: grazie a questa disposizione il 100% dei posti vacanti saranno disponibili per la mobilità interregionale.
“Si tratta di un risultato atteso e accolto con gratitudine” sostengono i dirigenti del Coordinamento nazionale ds fuori regione che però aggiungono: “La norma conferma l’attenzione delle istituzioni verso una problematica che dal 2019 ha coinvolto centinaia di dirigenti scolastici costretti a lavorare lontano da casa in condizioni che contraddicono il principio stesso del dirigente scolastico come figura radicata nel territorio”.
L’origine del problema, che nel corso di un convegno del 20 gennaio scorso era stato definito “una tempesta perfetta”, affonda le radici nel concorso nazionale del 2017, che ha violato il principio di territorialità della dirigenza scolastica. A ciò si è aggiunta una lunga serie di fattori aggravanti: ricorsi e immissioni da graduatorie precedenti, concorsi riservati, nuove assunzioni con precedenza sulla mobilità, tagli agli organici e ritardi nei pensionamenti.
Secondo il Coordinamento, nonostante che alcuni interventi legislativi abbiano temporaneamente alleviato la pressione, i dirigenti evidenziano che “la questione è ben lontana dall’essere risolta in via strutturale”.
Tra gli elementi accolti positivamente anche l’attivazione della piattaforma POLIS per la gestione delle domande di mobilità, strumento che, secondo i dirigenti, garantirà maggiore trasparenza e uniformità nei criteri.
Pochi giorni fa il Coordinamento ha diramato un comunicato in cui si fa anche riferimento alla recente sentenza del Consiglio di Stato (n. 4166/2024), che ha ribadito il principio secondo cui la mobilità volontaria dei dipendenti pubblici deve precedere qualsiasi nuovo reclutamento, rafforzando la legittimità delle richieste dei DS fuori sede.
Alla luce di tutto ciò, i dirigenti ribadiscono le proprie proposte per uscire dalla fase emergenziale:
- regolamentazione nazionale della mobilità con criteri oggettivi e trasparenti;
- sospensione dell’obbligo di nulla osta da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale di provenienza;
- priorità basate su anzianità, residenza, situazione familiare e figli minori;
- riserva strutturale di posti per la mobilità nell’organico annuale;
- introduzione dell’assegnazione provvisoria anche per i dirigenti scolastici;
- apertura alla mobilità intercompartimentale e temporanea presso gli uffici del Ministero.
Il coordinamento auspica che tali misure vengano mantenute fino al completo superamento dell’emergenza, che continua a causare, secondo le parole dei dirigenti, “pesanti disagi personali, professionali ed economici”.
Prossimamente Ministero e sindacati rappresentativi dei dirigenti devono incontrarsi ancora per definire le regole della mobilità e ovviamente i ds fuori regioni sperano che le parti riescano a trovare una soluzione soddisfacente al problema.