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I dirigenti scolastici come parafulmini

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Siamo ancora una volta costretti in pochi giorni, ad intervenire su una ennesima situazione che vede un dirigente scolastico bersagliato in maniera spropositata su giornali e TV.

Dopo il caso della Dirigente del Virgilio, “crocifissa” da studenti e genitori radical chic per aver chiesto l’intervento delle forze dell’ordine di fronte ad evidenti casi di violazione della legalità (parliamo di droga, occupazione e danneggiamento di spazi pubblici). Dopo il caso del Dirigente palermitano, oggetto di insulti e attacchi terribili, per aver difeso alcuni sacrosanti principi di laicità della scuola pubblica, di fronte a una scuola che aveva la consuetudine di essere scambiata per una chiesa.

Dopo questi due casi, su cui SOLO DIRIGENTI ha avuto modo di intervenire, spesso nel silenzio generale, anche degli stessi sindacati, in questi giorni è esploso un terzo caso, questa volta in Campania. La dirigente del Liceo Quinto Orazio Flacco di Portici, si è ritrovata agli onori della cronaca, vittima di diffamazioni di ogni tipo e di accuse forti, bersaglio di interviste perché una sua alunna è stata sospesa per sette giorni, dopo aver lanciato accuse irriguardose verso la scuola e i suoi lavoratori sulla pagina Facebook della scuola. La colpa della dirigente, ancora una volta, come negli altri due casi, è stata semplicemente quella di aver fatto il proprio dovere, questa volta nel comminare, con l’avallo del Consiglio di classe, un sanzione disciplinare applicando il Regolamento d’Istituto.

Ancora una volta, per aver rigorosamente seguito il tracciato maestro della legalità, della legge, una dirigente si è ritrovata agli onori della cronaca, bersaglio di interviste in negativo di genitori e alunni, con i “chisseneimporta” di alcuni docenti e con l’immancabile invio di ispettori dal parte dell’Ufficio Scolastico Regionale, per una sospensione di sette giorni di una alunna. Ancora una volta emerge la solitudine di un dirigente scolastico, solo di fronte alla necessità di applicare la legge, ma anche di fronte ad una opinione pubblica oramai pronta a giustificare tutto in nome di un crocifiggi della scuola pubblica e del suo più debole rappresentante, il dirigente. Del resto a questo tipo di opinione pubblica sembra non manchino i megafoni per ribaltare le verità.

Se qualcuno ha visto la vergognosa trasmissione di Lucia Annunziata dell’altra sera, con un attacco concentrico (in contumacia, per fortuna) della dirigente, da parte di almeno sette ragazzi e di un pittoresco maestro/blogger e con la giustificazione delle occupazioni scolastiche da parte di un autorevole Ministro, allora si sarà fatto una idea precisa dei tempi che viviamo.

Qualcuno diceva, in tempi recenti, che una bugia pronunciata mille volte diventa una verità. E allora un dirigente scolastico, troppo spesso in questi ultimi tempi, si sta ritrovando solo di fronte ad una opinione pubblica mal informata e oramai pronta a dare addosso alla scuola, ad una classe politica che nei confronti dell’istruzione pubblica ha da tempo imboccato la via del populismo e di fronte ad una classe docente a volte demotivata. E nel silenzio decisamente assordante di tutti gli altri attori. SOLO DIRIGENTI si interroga se tutti questi episodi, accomunati dall’emergere di una caterva di processi sommari e strumentalizzazioni politiche a danno dell’unico responsabile indifeso, il dirigente scolastico, siano casuali o meno. Il tempo è galantuomo, si dice a volte. Probabilmente presto assisteremo all’esito di una contrattazione che vedrà i dirigenti nuovamente mortificati sotto il profilo retributivo e non solo. E tutto sarà più chiaro.

SOLO DIRIGENTI