Home Attualità Disabili, una madre ritira la figlia di 10 mesi perché nel nido...

Disabili, una madre ritira la figlia di 10 mesi perché nel nido c’è un’assistente down

CONDIVIDI

La madre di una bambina di soli 10 mesi ha ritirato la piccola da un nido privato di Ferrara, poco dopo aver scoperto che nell’asilo era presenta un’ausiliaria con la sindrome di down.

Si tratta di una 37enne, assistente in servizio da otto anni in una scuola della città e da sei nel nido ferrarese, dopo che il centro specializzato nell’inserimento lavorativo delle persone con sindrome di Down, il Cepim di Genova, aveva approvato il progetto dell’asilo.

La donna, con sindrome di down, ha nell’asilo il compito di assistere le tre educatrici nella cura dei piccoli (ad esempio quando devono cambiare i bimbi che hanno fra 0 e 3 anni) e pulisce i locali. “Non gestisce i bambini che sono seguiti direttamente dalle educatrici”, ha assicurato la responsabile della struttura.

La notizia del suo rifiuto, ha fatto scalpore ed è rimbalzata, l’8 ottobre, su tantissimi media. E si sono moltiplicate le reazioni. Ad iniziare da quella del Comune emiliano: l’assessore all’istruzione del comune di Ferrara, Annalisa Felletti – ha assicurate che al più presto si recherà nel nido: perché secondo noi “è un esempio di come oggi in un momento così difficile si debbano affermare valori di accoglienza e diversità”.

 

{loadposition pof}

 

Il caso è nato con la segnalazione della direttrice al quotidiano la Nuova Ferrara del ritiro della piccola solo perché una delle assistenti ha la sindrome di Down ma, precisa la direttrice, che è anche sorella della giovane assistente che lavora nell’asilo privato, “con tutte le carte in regola per svolgere quel lavoro”.

La mamma della bimba aveva iniziato il periodo di inserimento lunedì 5 ottobre, condividendo la presenza con la sua bimba per un’ora e mezza il primo giorno e per due ore martedì. Ma arrivati al mercoledì, due giorni dopo, la danno che avrebbe dovuto accompagnare la figlia per il terzo giorno di frequenza “parallela” ha invece chiamato l’asilo chiedendo, come poi ha riferito la direttrice, “perché non le avessi comunicato che nel nido lavorava, come mi ha detto la signora al telefono, ‘quella ragazza lì”. 

 

Metti MI PIACE sulla nostra pagina Facebook per sapere tutte le notizie dal mondo della scuola