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Dispersione scolastica, analisi del fenomeno

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Ecco la sintesi dei dati dell’analisi condotta dal Ministero della Pubblica Istruzione sulla dispersione scolastica.

Nella scuola secondaria di primo grado

Sono 8.500 – di cui 3.000 nel primo anno di corso – i ragazzi che hanno abbandonato gli studi. Una parte (oltre 5.000) si ritira dandone avviso formale alla scuola, mentre un’altra (3.480) sparisce senza spiegazioni.
Se i numeri sono piccoli in termini percentuali (si tratta dello 0,5%) degli iscritti, restano invece consistenti in termini assoluti. Particolarmente preoccupante, in questo quadro, che ben 3000 ragazzi abbandonino gli studi già nella prima classe.

Nella scuola secondaria di secondo grado

Gli studenti che interrompono la frequenza sono il 3,7%, 93.747 in numeri assoluti. Anche qui è alta la percentuale delle interruzioni fin dal primo anno di corso (40,8%). Non tutti quelli che interrompono abbandonano definitivamente: una parte passa ad altri indirizzi o, prima o poi, rientra in formazione nel canale della formazione professionale o nei corsi serali per lavoratori-studenti attivati, in numero ancora assai modesto, nella scuola secondaria superiore. Per altri, invece, l’abbandono è definitivo.
Su 100 ragazzi che dopo la scuola media si iscrivono alla prima classe della scuola superiore, 17 non concludono positivamente l’anno scolastico. Le conclusioni positive sono il 48%, mentre nel 35% dei casi i ragazzi, pur promossi, hanno 1 o più debiti formativi da recuperare.
Il risultato finale, tra bocciature/ripetenze, ritardi, abbandoni , è che quasi un terzo dei ragazzi italiani non consegue un diploma.
La maggiore probabilità di conseguire il diploma riguarda i liceali (85%), seguono gli studenti dei tecnici (79%), dell’istruzione artistica (62,9%), degli istituti professionali (47,8%). Mentre per i liceali non ci sono differenze territoriali, per gli altri i valori del Sud e delle isole sono significativamente più bassi.
In tutte le tipologie di scuola, le ragazze hanno risultati nettamente superiori a quelli dei maschi. Nei tecnici, scuole tradizionalmente più maschili che femminili, la probabilità delle ragazze di conseguire un diploma è pari a 87,6%, a fronte di una probabilità dei ragazzi pari a 74,5%.
Nell’anno 2006, i 18-24enni con la sola licenza media, che in Basilicata sono il 12.6%, salgono al 30,4% in Sicilia.