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Docente di sostegno confermato dalla famiglia: è scontro nel CSPI, ma il Ministero sembra intenzionato ad andare avanti [PDF del parere]

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Sulla possibilità offerta alle famiglie di chiedere la conferma dei docenti di sostegno supplenti allo scopo di garantire una maggiore continuità didattica per gli alunni con disabilità, il CSPI si spacca: lo schema di decreto ministeriale ottiene infatti il “via libera” del Consiglio con il voto contrario della componente elettiva.
Molte le preoccupazioni espresse dai rappresentanti sindacali.
“Riconoscere alla famiglia la facoltà di intercettare e interpretare, in campo scolastico, i bisogni formativi dei propri figli e di individuare le risorse più adeguate a una proposta didattica coerente e qualificata – sottolinea per esempio la Flc-Cgil in un proprio commento – non garantisce una valutazione fondata su criteri oggettivi e su consolidate competenze pedagogiche e non riconosce alla scuola il compito di assicurare, attraverso le proprie scelte istituzionali, il benessere e le migliori condizioni di apprendimento delle alunne e degli alunni con disabilità”.
“Rispetto alla previsione che il DS valuti la sussistenza delle condizioni per procedere alla conferma del docente nell’interesse del discente – osserva ancora il sindacato di Gianna Fracassi – il CSPI ha rilevato che occorre richiamare le prerogative riservate agli Organi Collegiali e ai gruppi di lavoro per l’inclusione (GLO e GLI)”.
La conclusione della Flc-Cgil è netta: “Poiché la continuità è garantita dal progetto didattico per la classe e dal piano educativo individualizzato definito dal Gruppo di lavoro operativo (GLO) e realizzato dall’intero team o consiglio di classe, in collaborazione con tutte le figure professionali che, all’interno della comunità educante, si occupano dello studente con disabilità, la scelta di legare tale principio alla conferma del docente di sostegno potrebbe avallare e legittimare un’errata idea di insegnante ‘ad personam’ anziché valorizzare la corresponsabilità e la contitolarità sull’intera classe”.

Peraltro lo stesso CSPI, nel proprio parere, sostiene che “la procedura indicata nel provvedimento in esame appare potenzialmente in contrasto con la vigente Ordinanza Ministeriale n. 88 del 16 maggio 2024 sotto i profili della garanzia di trasparenza e dell’ordine di graduatoria. Ciò potrebbe dar luogo a conflitti interpretativi e operativi, soprattutto in un contesto in cui la regolamentazione del personale a tempo determinato è già complessa e soggetta a continui aggiornamenti normativi, oltre che a un diffuso contenzioso. Tutto questo, nonostante la previsione di cui all’articolo 2, comma 3, dello schema di decreto in esame, secondo cui sia espressamente previsto che il diritto alla conferma è subordinato alla verifica della disponibilità del posto a valle delle operazioni relative al personale a tempo indeterminato, nonché alla collocazione del docente interessato in posizione di graduatoria tale da rientrare nel contingente dei posti disponibili per l’a.s. 2025/2026”.

Per quanto è dato di sapere in questo momento, il Ministero sembra comunque intenzionato a dare il via al decreto attuativo in modo da dare risposta alle migliaia di famiglie che pensano di garantire un miglior percorso di inclusione ai propri figli con disabilità.