
Sulla questione dell’insegnante di sostegno confermato dalle famiglie la FLC-CGIL lancia la sfida a Valditara: “Lo contrasteremo in ogni modo”.
Con un comunicato di poche ore fa il sindacato di Gianna Fracassi ricorda che, secondo il decreto ministeriale, previa richiesta della famiglia avallata dal dirigente scolastico, possa essere proposta al docente di sostegno agli alunni con disabilità la conferma sul medesimo posto assegnatogli nel precedente anno scolastico, con priorità assoluta rispetto al restante personale a tempo determinato.
Secondo il sindacato “si tratta di un provvedimento molto grave, lesivo della trasparenza delle procedure di reclutamento e della libertà di insegnamento e funzionale a una idea di scuola intesa come servizio a domanda individuale e svalutata nella sua funzione educativa e didattica”.
Per la Flc-Cgil “la norma rende manifesta la totale inadeguatezza e incapacità del ministero di dare continuità all’offerta formativa attraverso la stabilità degli organici di sostegno e la soluzione adottata produrrà il solo risultato di generalizzare il lavoro precario sottoponendolo a una nuova ricattabilità”.
E ancora: “Denunciamo da tempo le tante criticità che inficiano il processo di inclusione degli alunni e delle alunne con disabilità e che consolidano in questo settore un livello inaccettabile di precarietà, pertanto ritiene prioritario un intervento serio e di prospettiva per garantire continuità educativa agli alunni con disabilità e continuità lavorativa ai docenti di sostegno. Tale obiettivo, si legge ancora nella nota, è concretizzabile con la progressiva stabilizzazione dei posti in deroga e attraverso l’implementazione dell’offerta formativa dei percorsi di specializzazione attivati dalle Università, favorendo l’accesso, riducendone i costi, adeguandola al fabbisogno regionale”.
Va detto che il decreto del ministro Valditara porta a termine un percorso avviato nel 2017 con il decreto legislativo 66 in materia di “Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità”.
L’articolo 14 di quel decreto prevedeva appunto la possibilità di confermare i docenti di sostegno a tempo determinato in modo da garantire la continuità didattica per gli alunni con disabilità.
La norma venne meglio precisata con il decreto legislativo 96 del 2019 ma continuò a rimanere lettera morta.
Si arriva così al decreto legge 71 del 2024 che ritorna sulla questione stabilendo che, per applicare la norma, risulta necessario introdurre specifiche disposizioni regolamentari in materia di graduatorie per gli incarichi a tempo determinato.
Lo stesso decreto legge, però, precisa che, in attesa del nuovo regolamento e per il solo anno 2025/26, la materia può essere definita con un decreto del Ministro dell’Istruzione.
Adesso, dunque, il decreto c’è anche se c’è chi, come Uil Scuola, ha già deciso di aprire la vertenza ravvisando persino elementi di incostituzionalità.