
“Dobbiamo ridare autorevolezza ai docenti e dobbiamo darlo dal punto di vista retributivo. La prima cosa che ho fatto quando sono arrivato al Governo è stata chiudere il contratto scaduto, destinando 300 milioni che prima erano destinati a micro-progetti alla contrattazione”; adesso, in visto del rinnovo contrattuale 2022/24, le cui trattative riprenderanno il 9 ottobre all’Aran, “dobbiamo aumentare le risorse per la scuola, nella prossima legge di bilancio ho fatto una proposta al ministro Giorgetti: dobbiamo incrementare gli stipendi, ma anche intervenire su tutta una serie di figure che ridiano autorevolezza ai docenti”. Lo ha detto a Firenze il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, intervenendo il 4 ottobre alla Leopolda, facendo quindi intendere che gli incrementi stipendiali non si realizzeranno solo a “pioggia”, ma andranno a premiare coloro che conducono nella scuola ruoli importanti e continuativi nel tempo.
Ad oggi, ricordiamo, gli incrementi stipendiali corrispondono al medesimo 6% approvato con le ultime leggi di bilancio per tutti i pubblici dipendenti (circa 140 euro medi a lavoratore della scuola, di cui la metà già in busta paga da oltre un anno), più i 240 milioni accumulati di recente attraverso operazioni di recupero di varie economie interne alla stessa scuola (che porteranno però, sempre in media, non oltre una decina di euro a dipendente scolastico).
Sul palco si è parlato anche di modalità di lavoro, sempre per chi sta in cattedra. All’ex premier Matteo Renzi, che ha invitato il Ministro a snellire la burocrazia che grava sui docenti, Valditara ha risposto: “tra due settimane annunceremo un piano“.
“Per la formazione – ha aggiunto Valditara- è importante intervenire su quella in servizio”, facendo quindi intendere che forse non sarà nemmeno decurtata la carta del docente 2025/2026.
Il ministro dell’Istruzione ha concluso affermando che “troppo spesso sui media leggiamo critiche alla scuola e ai docenti, ma io parlo con tanti docenti, vedo le sperimentazioni e posso affermare che il lavoro nelle scuole italiane è di assoluto livello: diamo onore e giustizia a tutti i nostri bravi docenti“.




