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Domande di supplenza: c’è tempo fino al 6 agosto. Uil Scuola accusa il Ministero

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I docenti precari che intendono presentare domanda di supplenza hanno tempo ancora pochi giorni per concludere la procedura.
Al momento attuale la scadenza è fissata al 6 agosto anche se per la verità sindacati e partiti di opposizione hanno già chiesto una proroga soprattutto per le difficoltà di accesso al sistema riscontrate da molti docenti.

A proposito di tali difficoltà la Uil Scuola non ha dubbi: la responsabilità del malfunzionamento della piattaforma è soltanto del Ministero.

Secondo il sindacato di Pino Turi si tratta di “un sistema informatico che, nonostante l’ottimo lavoro dei tecnici informatici, che non fanno altro che mettere in pratica le decisioni controverse dell’Amministrazione, stenta a reggere migliaia di utenze contemporaneamente soprattutto perché, nello stesso periodo, sempre on line, si possono inviare le domande di partecipazione al concorso ordinario e straordinario”.

“La cosa che ci preoccupa di più – sottolinea ancora Turi – sono le continue interferenze ministeriali che, con l’intento di facilitare le operazioni agli aspiranti docenti, le complica emanando una serie di faq in corso d’opera che, in alcuni casi, addirittura, non trovano riscontro con le regole già poco chiare contenute nell’ordinanza ministeriale”.

Uil Scuola, peraltro, non condivide neppure la pratica messa in atto dal Ministero di emanare chiarimenti a procedura avviata; in tal modo “le Faq, invece di fornire chiarimenti e risolvere dubbi interpretativi, finiscono per sostituirsi all’ordinanza ministeriale( 60/20),  creando una normativa secondaria e parallela del tutto illegittima sotto il profilo giuridico e senza la necessaria certezza del diritto che dovrebbe caratterizzare l’azione amministrativa del Ministero”.

Complessivamente, sempre a parere della Uilcuola, ci si trova di fronte a “scelte affrettate e superficiali che stanno caratterizzando questa stagione amministrativa con atti di dubbia legittimità che, a nostro parere prestano il fianco a possibili profili di illegalità nell’applicazione delle norme primarie e dubbi di costituzionalità”.