
L’educazione sessuale potrebbe diventare materia opzionale nelle scuole italiane. È quanto prevede un disegno di legge promosso dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, già all’esame della Commissione Cultura della Camera. Il testo, composto da tre articoli, obbligherebbe le scuole secondarie a chiedere un consenso informato scritto ai genitori per ogni attività extracurricolare su temi legati all’affettività e alla sessualità. Mentre per quanto riguarda l’infanzia e la primaria il divieto sarà totale.
In concreto, ogni istituto dovrà comunicare ai genitori, con almeno sette giorni di anticipo, finalità, contenuti e modalità degli incontri previsti, compresa l’eventuale presenza di esperti esterni. Senza il via libera familiare, lo studente non potrà partecipare e la scuola dovrà offrire un’attività alternativa. Inoltre, l’invito a esterni non sarà più discrezionale: spetterà al collegio docenti e al Consiglio d’istituto decidere i criteri.
Secondo il ministro, la norma “rafforza l’alleanza scuola-famiglia”, valorizzando il ruolo educativo dei genitori senza ledere la libertà di insegnamento e l’autonomia scolastica.
Il disegno di legge si inserisce così in un dibattito acceso tra maggioranza e opposizione, ma anche tra gli stessi operatori del mondo scolastico.