
Secondo il nuovo rapporto Report Card 19 dell’UNICEF Innocenti – Global Office of Research and Foresight, la pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto profondamente negativo sui bambini nei Paesi più sviluppati, con un peggioramento significativo nei livelli di apprendimento, salute mentale e benessere fisico.
Apprendimento in crisi: competenze scolastiche in forte calo
Il rendimento scolastico dei bambini ha subito un duro colpo: si stima che, in media, gli studenti abbiano accumulato un ritardo tra i sette mesi e un anno.
Circa 8 milioni di quindicenni – la metà della fascia d’età – non sono in grado di comprendere testi di base. Le perdite di apprendimento sono state maggiori tra i bambini provenienti da famiglie economicamente svantaggiate.
Salute mentale in declino
La soddisfazione della vita tra i bambini è diminuita in maniera significativa in 14 dei 32 Paesi con dati disponibili. Solo il Giappone ha registrato un miglioramento. Prima della pandemia, già molti minori affrontavano difficoltà emotive senza un adeguato supporto. Ora la situazione è peggiorata, evidenziando l’urgenza di interventi specifici.
Salute fisica: aumento del sovrappeso
In 14 dei 43 Paesi analizzati, i tassi di sovrappeso tra i bambini sono aumentati, proseguendo una tendenza preesistente. Tuttavia, l’Italia e il Portogallo rappresentano un’eccezione, avendo registrato una lieve diminuzione: nel caso italiano, la percentuale è scesa dal 29,6% al 27,3%.
Classifica del benessere infantile: Italia in nona posizione
Nel confronto tra i 43 Paesi dell’OCSE e dell’UE, i Paesi Bassi e la Danimarca mantengono il vertice della classifica, seguiti dalla Francia. L’Italia si posiziona al 9° posto complessivo su 36 Paesi analizzati:
- 8ª per la salute mentale
- 16ª per la salute fisica (su 41)
- 23ª per le competenze scolastiche (su 41)
La soddisfazione di vita tra i quindicenni italiani è calata leggermente, dal 76% al 73%, mentre il 43% non possiede competenze scolastiche di base in lettura o matematica.
Un futuro incerto: l’allarme dell’UNICEF
Il rapporto sottolinea che molti Paesi ad alto reddito stanno mostrando difficoltà nel garantire ai bambini le condizioni per una crescita sana e positiva. Gli effetti della pandemia, uniti ad altri fattori globali come il cambiamento climatico, stanno rendendo più fragili i progressi ottenuti.
Le raccomandazioni dell’UNICEF ai governi
Per contrastare il declino del benessere infantile, l’UNICEF propone azioni in quattro aree principali:
- Competenze e istruzione: rafforzare l’apprendimento di abilità fondamentali, comprese quelle digitali, sociali ed emotive, soprattutto per chi ha subito le conseguenze maggiori della pandemia.
- Salute mentale: investire nella prevenzione e nel supporto psicologico, anche attraverso il contrasto al bullismo e alla violenza.
- Alimentazione e benessere fisico: promuovere una dieta sana, limitando la pubblicità di cibi non salutari.
- Partecipazione dei bambini: ascoltare direttamente i più giovani per comprendere le loro esigenze e coinvolgerli nell’elaborazione delle soluzioni.
Un appello urgente
“Sulla scia della pandemia, questi dati rappresentano un punto di riferimento preoccupante per il benessere dei bambini, soprattutto per quelli provenienti da contesti svantaggiati”, ha dichiarato Bo Viktor Nylund, direttore di UNICEF Innocenti. “L’entità delle sfide che i bambini stanno affrontando ci impone un approccio coerente, olistico e completo all’infanzia, che affronti i loro bisogni in ogni fase della vita”.