Erasmus+ 2021-2027, presentazione programma: intervista alla ministra Messa e all’assessora Pratelli

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Presentato questa mattina a Roma il nuovo Programma Erasmus + 2021-2027 organizzato dalle Autorità Nazionali e dalle Agenzie nazionali Erasmus+ INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione Innovazione e Ricerca Innovativa), INAPP (Istituto Nazionale per le Politiche Pubbliche) e ANG (Agenzia Nazionale per i Giovani). Un evento a cui ha partecipato anche la ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa. La Tecnica della Scuola, presente all’evento, le ha rivolto alcune domande:

“Il progetto Erasmus + è un progetto che ormai è partito dal 1987 quindi è uno dei progetti più forti della Commissione Europea, dell’Europa in generale perché ha permesso intanto ai ragazzi di crescere come cittadini d’Europa e cittadini del mondo quindi questo è il grande apporto di Erasmus, poi alle università di continuare a mantenere dei forti rapporti europei, internazionali, tanto che siamo arrivati alla realizzazione delle università europee”.

Risorse? “Abbiamo aumentato un pochino i fondi Erasmus e tutte le nostre misure sono volte a una mobilità che è un punto fondamentale dell’accademia. Nella finanziaria abbiamo messo un po’ di fondi per favorire la mobilità sia degli studenti che dei docenti. Dad all’università? No continuiamo con le lezioni in presenza, ringrazio tutti gli studenti che hanno fatto il vaccino e ci hanno permesso di riaprire. Siamo stati i primi a mettere l’obbligo del Green pass anche agli studenti, non solo ai docenti e al personale e questo è servito. Per fortuna in questo periodo ci sono soprattutto esami e poche lezioni e quindi si potrà mantenere lo stesso standard che hanno usato negli ultimi mesi. Post laurea? Dobbiamo stimolare gli studenti a intraprendere corsi di laurea che portino a svolgere professioni tra le più richieste. Non è che non ci sia lavoro, ma ci sono lavori che restano senza la sufficiente offerta, quindi competenze Stem, competenze digitali unite però sempre a quelle umanistiche. Dall’altro ci vuole un grosso che spinga le imprese ad assumere i neolaureati”.

“Il progetto Erasmus, appena la pandemia lo permetterà, riprenderà più forte di prima, perché comunque i giovani vogliono muoversi e andare al di là delle barriere. Si è rafforzata l’idea dell’Europa in Italia e non solo il contrario”.

Presente anche l’assessore alla Scuola, Formazione e Lavoro di Roma Claudia Pratelli: “Abbiamo una sfida a 360 gradi. Per quanto riguarda le strutture facciamo i conti con un patrimonio di edilizia scolastica che ha bisogno di un intervento serio, specifico, pluriennale. Mettendo ordine nella programmazione ordinaria e avvalendoci delle risorse disposizione dal Pnrr abbiamo intenzione di fare interventi che migliorino le nostre strutture scolastiche. Abbiamo intenzione di implementare il programma Erasmus + coinvolgendo vari soggetti come educatori dei servizi scolastici, lavorare di concerto con le scuole per far sì che vengano coinvolti gli studenti. Guardiamo a Roma come una Capitale che possa lanciare un grande messaggio all’Italia ovvero non un Paese da dove fuggire ma dove arrivare, un Paese dove trovare opportunità che negli ultimi anni sono state trovate fuori”.

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