Home Archivio storico 1998-2013 Attività parlamentare Ex Lsu e appalti storici, in migliaia manifestano a Roma

Ex Lsu e appalti storici, in migliaia manifestano a Roma

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Lunedì 8 luglio sono arrivati a Roma a migliaia per protestare contro le misure contenute nel ‘Decreto del fare’, in base alle quale a partire dal prossimo anno scolastico i fondi destinati alle attività di pulizia si ridurranno da 550 a 390 milioni di euro: sostenuti dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, i lavoratori ex Lsu e degli appalti storici hanno sfilato in corteo nella capitale bloccando il traffico in Viale Trastevere. I manifestanti hanno quindi raggiunto il ministero dell’Istruzione, dove si sono radunati per un sit in.
Le proteste hanno paralizzato le zone della capitale interessate, creando diversi problemi alla circolazione del traffico. Con inevitabili proteste dei cittadini romani intrappolati nel traffico. Già nella prima mattinata vi erano stati problemi di traffico alla barriera Roma Sud, proprio per l’alto numero di automobili e pullman provenienti dall’autostrada del Sole.
I lavoratori hanno ricevuto diversi attestati di sostegno. Roberto Speranza, capogruppo del Pd alla Camera, ha detto che “il risparmio non si fa a spese di chi garantisce servizi fondamentali, come la sicurezza e l’igiene per migliaia di alunni, insegnanti e personale didattico. E soprattutto non possiamo pensare che la scuola, quel presidio intangibile di democrazia e crescita, sia continuamente presa di mira in nome del risparmio e dei costi. Il partito Democratico – ha concluso Speranza – è pronto a dare una mano al ministro per individuare in tempi brevi forme di finanziamento di un impegno economico che va a beneficio di tutta la collettività”.
Vale la pena ricordare che il Governo Letta ha anche deciso che i risparmi derivanti dalla riduzione di impegno per le pulizie scolastiche, affidate a ditte esterne, saranno impegnati per assumere docenti universitari e ricercatori. Con la possibilità che oltre 20mila addetti possano vedersi ulteriormente ridotto il già magro stipendio. O addirittura perdere il lavoro.