Home Politica scolastica Faraone: “Bando concorsi docenti entro l’anno. Nuovo percorso per la formazione”

Faraone: “Bando concorsi docenti entro l’anno. Nuovo percorso per la formazione”

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Nel pomeriggio a Roma, presso il Ministero dell’Istruzione, si è tenuto un tavolo tecnico sulla Formazione iniziale dei docenti e l’accesso all’insegnamento alla presenza del sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone e di diverse associazioni sia di docenti che di studenti.

Particolare attenzione alla formazione dei docenti. Attraverso il comma 181 dell’articolo 1 della legge 107, il Parlamento conferisce al Governo il potere di emanare una serie di norme a completamento della riforma (sono nove deleghe in tutto). Tali norme sono emanate successivamente. Diversi lamentano l’eccessivo potere decisionale, in questo modo, attribuito al Governo. La delega comma 181, lettera b – riguarda il riordino delle disposizioni normative in materia di sistema nazionale di istruzione e formazione.

A questo proposito il sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone ha confermato che i bandi per i concorsi per l’assunzione di nuovi docenti verrà emanato entro l’anno. Nel frattempo si farà un nuovo percorso di formazione iniziale dei docenti.

Salvatore Nocera (Fish) ha segnalato la corsa all’abilitazione in Romania come già segnalato in un nostro articolo: “Il Miur deve intervenire per far cessare questo scandalo”.

Al tavolo presenti anche le associazioni studentesche universitarie. Ester Peruffo, rappresentante al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (Cnsu) nel suo intervento, ribadisce la richiesta di altri cicli di Tfa dopo quello previsto nel 2016 e soprattutto si chiedono approfondimenti su come saranno organizzati. Sul riordino delle classi di concorso si richiede l’inserimento dei dottorati e di riscrivere meglio le regole per i crediti necessari per l’accesso a specifiche classi di concorso.

Anche l’Associazione Nazionale Docenti era presente al tavolo. Con un appassionato intervento, l’Associazione manifesta la propria perplessità sul fatto che, come previsto dal comma 181, lettera B dell’articolo 1 della legge 107, dopo un concorso nazionale non si possa avere diritto ad un contratto a tempo indeterminato. Bisogna, invece, aspettare tre anni prima di essere immessi in ruolo (i docenti vincitori di concorso, infatti, non entreranno più direttamente in ruolo ma, per i tre successivi anni, saranno assunti con un contratto a tempo determinato di formazione e apprendistato, ndr).

L’altro aspetto su cui l’Associazione Nazionale Docenti, presieduta dal prof. Francesco Greco, esprime forti perplessità riguarda il fatto che i candidati, tra i requisiti per l’accesso al concorso devono disporre di un minimo di 24 crediti nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e in quelle concernenti le metodologie e le tecnologie didattiche, visto poi tali discipline verranno trattate nel corso annuale per il conseguimento del diploma di specializzazione per l’insegnamento.

Inoltre non è chiaro perchè l’insegnante per ottenere un contratto a tempo indeterminato debba fare un “percorso ad ostacoli”, molto lungo, con la possibilità anche di non poter riuscire in questo percorso. L’assunzione definitiva dipenderà, infatti, dalla valutazione del preside che assumerà decisamente più potere rispetto al passato. Tutto questo per avere un contratto con una retribuzione molto bassa rispetto ad altri funzionari pubblici.

In mattinata, con un post su Facebook, Faraone aveva risposto ad un articolo del Corriere della Sera: “L’articolo di oggi del Corriere della Sera sulla fase C de #labuonascuola non racconta novità. Non ne abbiamo mai fatto mistero: le scuole quest’anno avranno 55.000 insegnanti in più ma non tutti saranno una risposta ai loro desideri. Almeno non subito (forse vale la pena ricordare che la legge 107 è stata approvata appena qualche mese fa e che l’assunzione dei docenti italiani è stata a lungo, a causa dei governi precedenti, una matassa impossibile da districare)”. Lo scrive su Facebook il Sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone.

“Siamo – spiega Faraone – all’inizio dell’attuazione della legge 107 e, per forza di cose, siamo in una fase di transizione. 55.000 docenti in più dopo anni di tagli. Risorse professionali per progetti di potenziamento che le scuole potranno inserire dal prossimo anno scolastico nel proprio Piano Triennale dell’Offerta Formativa. Dal prossimo anno. Quest’anno i docenti assegnati potranno essere utilizzati per iniziare a lavorare in questo senso, ma compatibilmente con gli insegnanti che ci sono”.

“Quando nelle settimane scorse le scuole hanno indicato le loro priorità – aggiunge – erano già consapevoli che per quest’anno l’incontro tra domanda e offerta avrebbe scontato un disallineamento. I docenti assunti sono quelli delle graduatorie ad esaurimento che hanno fatto domanda. E nelle Gae docenti di matematica per la scuola media, giusto per fare un esempio, non ce ne sono. Non potevamo, certo, crearli dal nulla durante l’estate”.

 

Un momento del tavolo tecnico presso il Ministero dell’Istruzione

 

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