Home I lettori ci scrivono Feriti, colpiti, bloccati, fermati: docenti messicani

Feriti, colpiti, bloccati, fermati: docenti messicani

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Il CNTE (sindacato dei lavoratori messicani) affianca i docenti che rifiutano la riforma scolastica; accanto a loro scendono a manifestare le famiglie e tutte le categorie di lavoratori. Anche in Italia. Le file per firmare il referendum contro la Buona Scuola erano infinite e mi sono dovuta fare spazio tra la folla.

I girotondi di manifestanti contro il concorso abbracciavano l’intero equatore. La ribellione pre-approvazione del DPR 496 ha visto fior di partecipanti. Persino le manifestazioni contro la valutazione dei docenti con annessi Bonus di merito erano gremite di tutte le sige sindacali.

Ma dove viviamo? Nel paese dei balocchi e del bla bla bla? L’unione che tanto cercato mi sembra una chimera, eppure cari invisibili come me le miserie che viviamo sono comuni: Stipendi di fame (quando arrivano); File dei supplementi alla Caritas (per i primi mesi dell’anno scolastico);

Svalutazione del nostro lavoro da parte dei genitori

Obblighi lavorativi pomeridiani (almeno una volta la settimana) Permessi che non vengono concessi (neanche sotto tortura) Mancati contratti a tempo indeterminato Blocco dei contratti da tempi al passato remoto fino a tempi futuri;

Mancanza di stabilità; Invidia da parte delle altre categorie di lavoratori per quei fantomatici 3 mesi di vacanze estive (che poi tre mesi non sono); Condizioni di precarietà su tutti i fronti; accettazione di lavoro in strutture fatiscenti, decadenti, puzzolenti, subordinazione, chiarimenti, concorsi, ricorsi, rimborsi. Speranze…svanite? Ma anche no!