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Briatore: “La paghetta di mio figlio? 500 euro al mese, difficile non viziarlo. Mio padre maestro mi bocciò”

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L’imprenditore Flavio Briatore torna a parlare di scuola: lo ha fatto in una lunga intervista a Il Corriere della Sera, in cui ha ripercorso la sua vita, dagli anni tra i banchi con i genitori, entrambi maestri, fino alla vita da padre di un ragazzo di quindici anni.

Ecco cosa ha detto sui suoi genitori docenti: “Io sono stato un loro alunno. Prima, seconda e terza elementare le ho fatte con mia madre, ed è andato tutto bene. Quarta e quinta con mio padre, e l’ultimo anno mi bocciò. Credo che lo abbia fatto per dare il buon esempio. Facevo parte del gruppo dei discoli: arrivavamo tardi in classe, giocavamo quando non dovevamo, urlavamo, non ci presentavamo al catechismo. Cose così”, ha rivelato.

Briatore e il recupero della bocciatura

“Penso che il regalo più grande per loro sia stata la mia indipendenza, raggiunta subito dopo il diploma da geometra: tra l’altro avevo recuperato la bocciatura di mio padre, facendo due anni in uno”, ha aggiunto.

Poi, sul figlio: “Sta facendo la Boarding School in Svizzera: questo lo renderà più preparato di me ad affrontare il futuro. È molto difficile non viziarlo. L’importante è che a scuola vada bene. Parla 4 lingue, lo tengo al corrente di quello che succede nelle mie aziende, e a lui piace molto. Gli auguro di avere la salute e di essere felice. Come imprenditore gli auguro di creare tanti posti di lavoro, perché il vero fallimento è dover licenziare. Ma se si rendesse conto di non volere troppa pressione addosso e di desiderare una vita normale, vorrei solo che trovasse il modo di essere felice. Non è obbligato a fare quello che faccio io”.

“La sua paghetta? Mi sembra 500 euro al mese. Nessuno pensa ai giovani. Siamo un Paese meraviglioso con grande potenziale, ma senza una politica all’altezza”, ha concluso.

Briatore, lo studio e il mondo del lavoro

Spesso Briatore è stato criticato per le sue parole relative alla scuola e per dare maggiore importanza al mondo del lavoro più che allo studio. “Mio figlio fa la scuola internazionale a Montecarlo, principalmente in lingua inglese, poi in francese e dopo in italiano. Quest’anno è arrivata una professoressa d’italiano che faceva studiare, nella classe di mio figlio, Pirandello. Io l’ho chiamata e le ho detto: ‘Guardi che questi ragazzi qui sono italiani ma l’italiano è la terza lingua’. Adesso sembra che l’abbia capito”, ha detto quasi due anni fa.

Queste parole hanno scatenato molte polemiche: sembra quasi che Briatore disdegni la preparazione umanistica e letteraria. “Si tratta di una variante elegante del noto: con la cultura non si mangia”, ha commentato a Il Corriere della Sera Paolo Di Stefano.

Come abbiamo scritto, il figlio di Briatore studia da quest’anno in un prestigioso collegio privato svizzero con una retta da capogiro. Come riporta Il Fatto Quotidiano, qualche giorno fa è partito alla volta della Svizzera per cominciare i suoi studi ad un college che, si legge sul sito, ha un campus di 8 ettari ed è situato a pochi minuti da Ginevra. Il costo, invece, varia dai 25mila ai 109mila euro.