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Fine dei primi 100 giorni, inizio delle ostilità fra Ministro e Sindacati

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E così allo scadere dei primi 100 giorni della gestione Fioroni, la luna di miele fra Ministro e sindacati si conclude ufficialmente.
Nelle intenzioni del Ministro e nelle speranze dei sindacati i primi 100 giorni dovevano servire per l’avvio del “nuovo corso” e per dare forti segnali di discontinuità rispetto alle politiche precedenti. In realtà le iniziative assunte da Fioroni non sono servite a molto.
D’altronde nessuno poteva realisticamente credere che potessero bastare una circolare sul portfolio, un mezzo accordo sul tutor (mezzo perché il Consiglio dei Ministri non lo ha ancora ratificato) e l’annuncio di un disegno di legge sugli esami di Stato a soddisfare sindacati che in questi ultimi anni non hanno fatto altro che alzare il prezzo delle loro richieste alimentando nelle scuole aspettative tanto elevate quanto irrealistiche.
E così, nella giornata del 24 agosto, puntuale come i temporali di fine stagione, è arrivato il comunicato stampa di Cgil-Flc, Cisl-Scuola e Uil-Scuola che, già nel titolo, non lascia spazio ad equivoci (“Ultimo richiamo per il Governo: contratto, precariato, finanziaria”) e con il quale i sindacati confederali chiedono esplicitamente apertura delle trattative contrattuali, immissioni in ruolo di docenti ed ATA oltre ad assicurazioni su “una finanziaria che scelga di investire nella scuola pubblica”.
Il prossimo 20 settembre i direttivi nazionali dei tre sindacati si riuniranno in seduta congiunta e “in assenza di soluzioni positive alle rivendicazioni poste verrà decisa la mobilitazione della categoria e il calendario delle iniziative conseguenti”
“Il rinnovo del contratto deve rappresentare una chiara priorità – affermano Cgil, Cisl e Uil – il contratto è scaduto ormai da otto mesi, gli stanziamenti previsti per il 2006 dal precedente Governo sono insufficienti, né ci sono certezze sugli stanziamenti necessari da prevedere per il 2007; mancano inoltre, a tutt’oggi indicazioni esplicite per quanto riguarda l’emanazione della Direttiva all’ARAN”.
C’è poi la questione del personale precario docente e ATA che i sindacati giudicano “non più sostenibile”. “Il nuovo anno scolastico – denunciano Panini, Scrima e Di Menna – si aprirà con un incremento ulteriore di lavoratori precari, considerato che le assunzioni effettuate nel mese di luglio non coprono neanche il numero di coloro che sono andate in pensione”.
Infine c’è il problema delle risorse economiche per il funzionamento delle scuole.“I sindacati scuola – si legge nel comunicato – chiedono di porre fine ad una stagione di continua riduzione di risorse, che ha caratterizzato in particolare la legislazione precedente e che ha messo la scuola pubblica in grande difficoltà, e di avviare invece da subito una politica di investimenti”.
E, per far capire a tutti che si intende fare sul serio, i sindacati chiedono l’attivazione di una sede di confronto “con una regia da parte della Presidenza del consiglio a Palazzo Chigi, in modo da definire il necessario piano di investimenti per la scuola pubblica, che trovi riscontro nella legge finanziaria”.
In mancanza di risposte chiare, lo scontro sarà inevitabile.