Home Politica scolastica Flc-Cgil Sicilia: dispersione in Sicilia quasi il doppio della media nazionale

Flc-Cgil Sicilia: dispersione in Sicilia quasi il doppio della media nazionale

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Adriano Rizza, segretario della Flc Cgil Sicilia, difronte ai dati così impressionanti sulla dispersione scolastica in Sicilia, sulla base del Rapporto pubblicato da Save The Children, fa rilevare come alla base di tanta povertà educativa ci sia anche il degrado occupazionale e una certa povertà diffusa che costringe molte famiglie a mandare prematuramente i figli a lavoro. 

E commentando i dati ha pure dichiarato: “È drammatico il dato sulla dispersione scolastica in Sicilia, pari al 21.1 %, quasi il doppio rispetto alla media nazionale del 12.7 % e ancora più lontano dal livello fissato dal Consiglio dell’Ue del 9 % da raggiungere entro il 2030”. 

“Come fa notare il Rapporto se si prendono in considerazione gli indicatori delle mense, del tempo pieno, delle palestre e dei certificati di agibilità si evince che la qualità dell’offerta scolastica al Sud, in particolare in Sicilia, è molto bassa. Basti pensare che se nel Centro-Nord almeno il 50% delle scuole primarie è dotato di mensa, in Sicilia questa percentuale scende sotto il 10 %. La situazione è analoga sia per la presenza delle palestre e sia per l’attivazione del tempo pieno. Più del 90% degli studenti siciliani non svolge le ore di educazione fisica in palestra e non accede al tempo pieno, facendo ad esempio nel corso dei 5 anni della primaria 2.5 anni di tempo scuola in meno rispetto ai bambini che hanno la possibilità di frequentarlo”.

“Tutto questo genera una povertà educativa pericolosa ed inaccettabile per un Paese che si definisce civile ed avanzato. Situazione che denunciamo da anni in tutte le occasioni e le sedi, chiedendo ai vari governi che si sono succeduti risorse ingenti per l’edilizia scolastica e per il finanziamento dei suddetti servizi. Purtroppo dobbiamo constatare che anche le strategie messe in campo con il Pnrr non sono sufficienti per ridurre il divario tra Nord e Sud. Chiediamo, pertanto, per l’ennesima volta alle forze politiche di impegnarsi in tal senso, perché la scuola oltre ad essere un diritto fondamentale è il migliore investimento per il futuro delle nuove generazioni e del nostro Paese”.