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Geografia, più rispetto per i docenti: no alla mortificazione delle competenze

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L’Associazione nazionale dei docenti di geografica ha approvato all’unanimità una mozione che prenda atto “del perdurare del trattamento iniquo di cui sono fatti oggetto in tante sedi scolastiche i docenti di geografia e dei rischi di un’ulteriore mortificazione delle loro competenze se non si prevede da subito un adeguamento coinvolgimento nell’insegnamento dell’educazione civica”.

La soluzione, auspicata dall’AIIG per rilanciare una cittadinanza più consapevole rispetto ai temi ambientali, sociali ed economici, rimane quella di potenziare l’insegnamento di geografia, affidandola negli istituti tecnici, professionali e nei licei, a docenti specialisti capaci di sviluppare competenze e attivare il dibattito tra discenti e docenti su tematiche delicate e di fondamentale importanza per il nostro futuro comune.

Ecco il testo integrale della mozione

L’AIIG ritiene che potenziare l’insegnamento della geografia sia la strategia più efficace per perseguire concretamente l’obiettivo di educare a una cittadinanza consapevole e stimolare a una responsabilità comune verso le conseguenze sociali e le ricadute economiche delle questioni ambientali.

Le Socie e i Soci sollecitano tanto gli organi centrali quanto gli uffici territoriali del Ministero al pieno e definitivo riconoscimento delle competenze specifiche delle docenti e dei docenti di geografia per rispondere in maniera adeguata ai bisogni formativi di una corretta educazione civica, in particolare per il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

L’AIIG, nel ribadire il proprio costante impegno nell’azione di sensibilizzazione presso le sedi politiche e di richiamo presso istituzioni competenti, chiede al Ministero un ulteriore e rinnovato intervento nel richiamare gli Uffici scolastici regionali e provinciali e le istituzioni scolastiche al rispetto della normativa vigente sull’assegnazione delle cattedre negli istituti tecnici professionali e nel contrastare ingiustificabili e indiscriminate riduzioni delle ore di insegnamento destinate alla geografia nell’ambito di quadri orari, già deficitari, degli altri ordini e gradi di scuole.

L’analisi: inizio dell’anno scolastico tra luci ed ombre

L’inizio dell’anno scolastico è sempre un po’ faticoso, ci vuole tempo per rimettere in moto l’organizzazione di una scuola. Ma la battaglia per dare importanza alla geografia nelle scuole non si ferma mai, anzi. Durante le vacanze estive è accaduto ciò che si aspettava da diversi anni, ovvero gli agognati passaggi di ruolo nella classe di concorso A21. A livello nazionale si è creata la disponibilità di più di 370 cattedre, con un rapporto del 50% fra cattedre interne ed esterne.

L’aumento delle ore è stato determinato anche dall’introduzione di un’ora di geografia, non atipica, nel primo e nel secondo anno degli istituti professionali, come parte integrante e necessaria dell’asse storico-sociale. Nonostante ciò diversi colleghi di storia, durante i collegi docenti hanno lamentato impulsivamente la sottrazione dell’ora alla loro materia, senza aver valutato il progetto complessivo di revisione degli istituti professionali che fa assumere centralità agli assi culturali e rinforza l’organizzazione didattica per unità di apprendimento (D.L. 61/2017). La presenza della geografia negli istituti professionali è garantita e assegnata alla classe di concorso A21, in base alla nota MIUR 19 aprile 2018, n. 6913.

Il nuovo ordinamento è in vigore dall’anno scolastico 2017/2018 eppure ci sono istituti che non hanno inserito la geografia al secondo anno e altri che non l’hanno inserita neanche al primo.

Non va meglio negli istituti tecnici, dove permangono distinzioni di attribuzione della geografia sulla base dell’indirizzo. Negli istituti tecnici per il turismo la geografia e la geografia turistica devono essere assegnate solo alla classe A21. In tutti gli altri indirizzi dell’istituto tecnico, l’allegato A del D.M. 259/2017 prevede ancora la residuale possibilità di attribuire la geografia ai docenti A50-scienze, ma solo quando rischiano di perdere la titolarità.

Invece sono diffuse in tutta Italia attribuzioni anomale, ore di geografia affidate alla classe A050-scienze in scuole in cui si forma un residuo di ore di scienze, supplenze a docenti A50 per l’insegnamento di geografia e persino casi in cui ore di geografia contribuiscono alla creazione di cattedre per il passaggio di ruolo nella classe di scienze. L’AIIG ha controllato a campione gli organici di diritto di alcune province e sono emerse stime allarmanti: circa il 25% delle ore di geografia che si dovevano potenzialmente assegnare alla classe A21 nell’anno scolastico 2019/2020, sono state attribuite ad altre classi di concorso senza una motivazione lecita.

Educazione civica: forma o sostanza?

Come se non bastasse, i docenti di geografia subiscono un’altra doccia fredda nella scuola secondaria, infatti la legge 20 agosto 2019, n. 92 introduce l’educazione civica affidandola, nel secondo ciclo, ai docenti di discipline giuridiche dell’organico dell’autonomia.

Gli obiettivi d’apprendimento dell’educazione civica, però, si sovrappongono in gran parte a quelli del programma di geografia, dato che comprendono, ad esempio, l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, l’educazione ambientale e alla tutela del territorio.

C’è il rischio concreto che i docenti di materie giuridiche, non avendo familiarità con la comunicazione di nuclei tematici delicati e complessi come quelli ambientali non li tengano nella dovuta considerazione privilegiando, nel poco tempo disponibile, argomenti più vicini alla loro formazione. È quello che succede già in tutti i licei nei quali la geografia è marginale, presente solo per garantire la collocazione dei fenomeni storici nello spazio e affidata a docenti di lettere non specializzati nella materia.

Accade tutto questo senza disapprovazione da parte dei tecnici ministeriali. sebbene sembri che la visione del ministro Fioramonti sia quella di valorizzare l’ecologia e l’istruzione di qualità nell’ottica dello sviluppo sostenibile, in accordo proprio con l’obiettivo 4 dell’Agenda 2030.

La soluzione, auspicata dall’AIIG per rilanciare una cittadinanza più consapevole rispetto ai temi ambientali, sociali ed economici rimane quella di potenziare l’insegnamento di geografia, affidandola negli istituti tecnici, professionali e nei licei, a docenti specialisti capaci di sviluppare competenze e attivare il dibattito tra discenti e docenti su tematiche delicate e di fondamentale importanza per il nostro futuro comune.