Home Politica scolastica Giannini al Senato: gaffe storica

Giannini al Senato: gaffe storica

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Inizia in modo roboante ed enfatico l’intervento del ministro Giannini alla Commissione Istruzione del Senato. 
“E’ la prima volta nella storia della Repubblica – ha esordito infatti il Ministro – che l’esecutivo mette l’istruzione al centro dell’agenda politica del Paese, sulla base di una scelta non casuale ma coerente con una precisa visione della società italiana”. 
E’ pur vero che negli anni Sessanta Stefania Giannini frequentava ancora la scuola dell’infanzia (anzi l’asilo, come allora si diceva), ma mettere sullo stesso piano gli interventi annunciati dal Governo con le straordinarie riforme del 1962 (scuola media unica) e del 1968 (scuola materna statale) ci sembra davvero fuori luogo per non dir di peggio.
Nel concreto il Ministro ha elencato 4 principi ai quali intende attenersi: semplificazione, programmazione, valutazione e internazionalizzazione. 
Bisogna insomma ridurre l’”ipertrofia normativa” e ridurre i controlli ex ante privilegiando la valutazione ex post, con l’effetto di assegnare risorse in base ai risultati. 
Passando a questioni più banali ma a cui il mondo della scuola è molto attento ha fatto riferimento all’impegno del Ministero sul problema dei 24.000 lavoratori ex LSU impiegati nei servizi di pulizia delle scuole e la soluzione data alla questione delle posizioni economiche Ata (soluzione, è bene ricordarlo, che prevede molto semplicemente un diverso utilizzo di risorse che già erano nella disponibilità del Miur).
Grande spazio ha poi dedicato al tema dell’edilizia scolastica 
Nell’immediato il Giannini vorrebbe che Governo e Parlamento riscrivessero il Testo Unico della scuola che risale al 1994 anche per poter rivedere in modo significativo compiti e prerogative degli organi collegiali della scuola.