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Giannini: non parlate di “deportazione”

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La ministra Stefania Giannini, a margine di un incontro al teatro San Carlo di Napoli prima di assistere alla serata di gala con il tenore svizzero-tedesco Jonas Kaufmann, dedicata alla melodia classica napoletana e italiana, ha detto: “Se il 65% dei posti disponibili delle cattedre si trova al Nord e l’80% dei nostri insegnanti viene dal Sud è evidente che c’è un problema che noi affrontiamo nei modi possibili. Le parole hanno un peso e parlare di ‘deportazione’ quando si dà un posto di lavoro stabile, definitivo, quindi l’esercizio di un diritto che un insegnante ha e di un diritto alla stabilità che ha la scuola, mi sembra davvero fuori luogo”.

“C’è un’operazione importante che il governo sta facendo: la delega sugli asili nido e sulla scolarizzazione precoce, sarà una rivoluzione culturale ma anche un’occasione di nuovi posti di lavoro e il principio che spinge la macchina del tempo pieno nelle scuole del sud che ne hanno un gran bisogno”.

 

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Giannini ha colto l’occasione per fare l’augurio di buon anno scolastico a tutti gli studenti e gli insegnanti che, in questi giorni, tornano sui banchi e in cattedra, toccando anche lo spinoso argomento della dispersione scolastica. “Tutta la legge, tutta ‘La buona scuola’ – ha detto – è finalizzata a combattere la dispersione che, tradotto in termini molto diretti, significa: non lasciare indietro nessun bambino. Questo è il vero obiettivo di una scuola vera e aggiornata ai tempi ma che recupera le grandi tradizioni italiane da Don Milani alla Montessori, a tutto quello che l’Italia ha dato al mondo. I numeri stanno scemando, sono diminuiti negli ultimi 3 anni ma c’è ancora un gigantesco lavoro da fare”.

Per finire, un accenno alla riapertura delle scuole nelle zone terremotate, con una promessa.

“Vedrete – ha concluso – che avremo un puntuale rispetto degli impegni assunti”.