Home Archivio storico 1998-2013 Estero Giappone, ritorna il culto della patria

Giappone, ritorna il culto della patria

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È dal 1947 che in Giappone la scuola non deve fare più i conti con il culto dell’imperatore e con la sacralità di una nazione da amare sopra ogni altra cosa fino al sacrificio supremo. Alla fine della seconda guerra mondiale, infatti, il governo giapponese aveva varato una nuova legge quadro dell’Istruzione che eliminava dai programmi scolastici ogni forma di culto della personalità e di fanatismo patriottico. A distanza di quasi sessant’anni, l’attuale governo conservatore giapponese intende rimettere tutto in discussione proponendo una revisione della legge che reintroduca l’esaltazione, fin dalla scuola materna, dei valori patriottici e l’insegnamento di una linea di condotta etico-morale valida per tutti. Con ciò il governo intende combattere tutti i mali di cui la scuola e la società giapponese oggi soffrono – assenteismo, violenza, erosione dell’unità sociale – frutto di una società individualista e senza valori. Sempre secondo il governo, lo stato deve potere controllare più da vicino i manuali scolastici, i programmi d’insegnamento e l’operato dei docenti. Questo, tuttavia, potrà essere ottenuto solo modificando l’articolo 10 della legge sull’istruzione secondo il quale la scuola non può essere sottoposta a controllo da parte del potere politico. I sindacati, dal canto loro, hanno già fatto sapere che lotteranno con tutte le loro forze affinché la scuola rimanga libera da ogni ingerenza e controllo indebiti.