Home Politica scolastica Gli intellettuali assenti dalla “buona scuola”

Gli intellettuali assenti dalla “buona scuola”

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Ma per dirla con Fröbel, il pedagogista tedesco che inventò gli asili, “non è la cattedra che fa il maestro”. Come si diventa un “maestro”, dunque, nel 2014?

“Oggi gli insegnanti arrivano all’appuntamento come una categoria in grande crisi di identità: sono dipendenti pubblici o professionisti ai quali nell’epoca dei saperi diffusi e delle molteplici fonti di apprendimento affidiamo i nostri figli perché ne facciano dei buoni cittadini sperando che ce li restituiscano pronti ad affrontare il mondo che cambia?”

“Sulla scuola è in corso una consultazione telematica aperta dal governo, ma dal dibattito sono assenti gli intellettuali: la primavera scorsa era cominciato un confronto proprio sulle pagine della Lettura del Corriere, ma oggi, salvo casi isolati e sporadici, non si sentono voci né idee autorevoli. Si parla di scatti di stipendio, se aggiungere al programma un’ora di inglese o di musica. Tutto bene, ma i «maestri» meriterebbero più attenzione e più idee”.