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Google invade la privacy degli studenti?

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Google è accusata di “invadere” la privacy degli studenti che usano i computer Chromebook e le altre applicazioni di Big G pensate per il mondo della scuola.

La pesante accusa arriva dalla Electronic frontier foundation (Eff) che ha per questo inviato una denuncia alla Federal trade commission (Ftc), l’autorità antitrust statunitense.

Ma il colosso di internet, spiegano le agenzie di stampa, si difende e sottolinea che non sta facendo niente di sbagliato. La Eff sostiene che Google abbia configurato i suoi Chromebook in un modo tale da raccogliere informazioni sulle ricerche on line degli studenti, sulle loro abitudini per quanto riguarda la fruizione di video online.

 

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Sotto accusa, in particolare, è la funzione “Sync” del browser per il web Chrome che sarebbe abilitata di default anche sui Chromebook per le scuole e che consentirebbe a Google di tracciare e salvare dati. La fondazione accusa la compagnia di passare al setaccio le attività degli studenti, dalla scuola materna fino all’ultimo anno delle superiori, per migliorare i suoi servizi online.

Secondo i contestatori di Google, la conservazione e l’analisi dei profili degli studenti da parte del colosso di internet sembrerebbe che violi un impegno a favore della privacy che la stessa azienda ha siglato un anno fa insieme ad altre 200 compagnie.

Google, come riportato dall’AP, ha risposto che i suoi servizi “permettono a studenti di ogni luogo di imparare e mantenere le loro informazioni private e sicure”. Nel 2014 un gruppo di ragazzi Usa aveva denunciato Google con l’accusa di spiare i loro dati attraverso Gmail, sempre tramite gli strumenti di Apps for Education.

 

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