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Green pass scuola, chi dovrà esibirlo e chi no. Cosa fare col personale esterno?

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 Chi dovrà esibire il Green pass a scuola e chi no? Un argomento su cui ha riferito anche il nostro vice direttore Reginaldo Palermo sul fronte normativo. Facciamo un riepilogo. Per quali categorie è disposto l’obbligo e per quali no?

Chi non deve esibire il Green pass

  • soggetti esenti per motivi di salute dalla vaccinazione sulla base di idonea certificazione medica,
  • studenti di ogni età,
  • genitori.

Riguardo ai genitori degli studenti, abbiamo già chiarito in che contesto e con quali modalità potranno avere accesso ai locali scolastici.

Riepiloghiamo le regole per l’ingresso a scuola dei genitori e dei visitatori in generale

  • Innanzitutto è consentito l’accesso alla scuola, per l’accompagnamento dell’alunno, ad un solo genitore (o persona maggiorenne delegata dai genitori o da chi esercita la responsabilità genitoriale), nel rispetto delle regole generali di prevenzione dal contagio, incluso l’uso della mascherina durante tutta la permanenza all’interno della struttura.
  • In ogni caso bisogna prediligere il ricorso ordinario alle comunicazioni a distanza.
  • Limitazione degli accessi ai casi di effettiva necessità amministrativo-gestionale ed operativa, possibilmente previa prenotazione e relativa programmazione.
  • In ogni caso il visitatore, genitore o meno, va regolarmente registrato, con indicazione dei dati anagrafici (nome, cognome, data di nascita, luogo di residenza), dei relativi recapiti telefonici, nonché della data di accesso e del tempo di permanenza.
  • Differenziazione, ove possibile, dei percorsi interni e dei punti di ingresso e di uscita dalla struttura.
  • Predisposizione di adeguata segnaletica sul distanziamento necessario e sui percorsi da effettuare.
  • Pulizia approfondita e aerazione frequente e adeguata degli spazi cui il visitatore ha accesso.

Chi deve esibire il Green pass

A norma del DL 111/2021 sappiamo che tutto il personale scolastico ha obbligo di Green pass. Si legge, infatti, nella norma:

Dal 1° settembre 2021 e fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione in presenza del servizio essenziale di istruzione, tutto il personale scolastico del sistema nazionale di istruzione e universitario, nonché gli studenti universitari, devono possedere e sono tenuti a esibire la certificazione verde COVID-19 di cui all’articolo 9, comma 2. Questo quanto stabilisce il decreto all’art. 9 ter, comma 1.

Nella categoria personale scolastico rientrerebbe anche il personale dei servizi educativi della prima infanzia, secondo quanto riferito da Massimo Nutini, componente la commissione istruzione dell’Associazione Nazionale dei Comuni, intervistato dal nostro vice direttore. La ragione? Il comma 4 del DL 111 assegna ai responsabili dei servizi educativi, assieme ai dirigenti scolastici, il compito di verificare il rispetto della prescrizione del Green pass. 

Dubbi

Tuttavia la definizione di personale scolastico non è esente da dubbi. Quanto non è ancora chiaro è quali categorie contenga esattamente questa dicitura. In particolare ci si chiede se il personale che opera nelle scuole da esterno, per il tramite delle cooperative (per dirne una), dovrà esibire il Green pass o meno. Per fare alcuni esempi, ci riferiamo a:

  • esperti esterni,
  • assistenti alla comunicazione,
  • assistenti all’autonomia,
  • collaboratori nell’ambito del Piano Estate,
  • collaboratori nell’ambito della disabilità,
  • personale del servizio mensa/refezione.

Peraltro le sigle sindacali hanno già posto questi interrogativi al Ministero dell’Istruzione che a breve dovrebbe chiarire. Secondo molti esperti di normativa scolastica, come lo stesso Nutini, queste categorie non rientrerebbero nell’obbligo di Green pass. Ad ogni modo, anche qualora dovessero restarne fuori, nell’ambito della sorveglianza sanitaria, il medico competente di ciascuna scuola potrebbe comunque prevedere un sistema di screening su questi lavoratori e sui lavoratori fragili, per garantirne la sicurezza: è quanto è emerso dall’ultimo incontro tra Ministero e sindacati.