Home I lettori ci scrivono I concorsi per soli titoli non sono incostituzionali

I concorsi per soli titoli non sono incostituzionali

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La ministra Azzolina lo scorso anno affermò essere incostituzionale la stabilizzazione senza un concorso dei docenti con 36 mesi di servizio, facendo credere che l’art. 97 della Costituzione obblighi che i concorsi siano esclusivamente per esami (scritto ed orale).
Constato che alcuni (dalle lettere che vi hanno inviato) pensano abbia ragione la ministra. Ma non è così, difatti nella provincia autonoma del Trentino Alto Adige il concorso di stabilizzazione a chi possiede 36 mesi di servizio è stato regolarmente bandito solo per titoli.
Faccio presente che la Costituzione Italiana (così recita l’art. 97,comma 4: Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge) prevede che nella P.A. si acceda con pubblico concorso e non dice o obbliga che lo stesso debba necessariamente essere svolto con prove di esami.
Devo forse pensare che la ministra e altri disinformati sconoscono il D.P.R. 9 maggio 1994, n. 487 (Regolamento recante norme sull’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi) che così recita:

Capo I 1.Modalità di accesso.

1. L’assunzione agli impieghi nelle amministrazioni pubbliche avviene:
a) per concorso pubblico aperto a tutti per esami, per titoli, per titoli ed esami, per corso-concorso o per selezione mediante lo svolgimento di prove volte all’accertamento della professionalità richiesta dal profilo professionale di qualifica o categoria, avvalendosi anche di sistemi automatizzati; …omissis

2. Il concorso pubblico deve svolgersi con modalità che ne garantiscano la imparzialità, l’economicità e la celerità di espletamento, ricorrendo, ove necessario, all’ausilio di sistemi automatizzati diretti anche a realizzare forme di preselezione ed a selezioni decentrate per circoscrizioni territoriali.

Nella passata legislatura con il decreto Madia (in ottemperanza a sentenze della CGEU per coloro che vantavano almeno 36 mesi di servizio) in Italia sono stati stabilizzati migliaia di medici, paramedici ed altri nella Sanità pubblica e tanto altro personale negli enti regionali e locali.
Nella Sanità il concorso era previsto ed è stato effettuato solo per titoli compilando graduatorie in ragione al quantitativo di mesi di servizio nel comparto sanitario.
Posso capire la ministra di essere contraria al decreto Madia fin quando il M5S era all’opposizione nella passata legislatura,ma non comprendo questa sua posizione adesso che il governo di cui il M5S fa parte ha provveduto (molto prima dell’emergenza coronavirus) ad estendere la stabilizzazione nella Sanità prolungando i termini del requisito dei 36 mesi al 31.12.2019 e successivamente ulteriormente prorogato.
Ora non capisco perché si possono avere (senza contestazioni) nella PA medici stabilizzati solo con concorso per titoli e non si possa fare nella scuola pubblica.
Aver svolto almeno tre anni di servizio nell’istruzione non ha meno valenza dei tre anni svolti da un medico.
Il M5S pretende ”percorsi selettivi in entrata in grado di riconvertire l’assunzione di docenti dopo adeguata selezione e formazione” ma non considera che di fatto un percorso selettivo adeguato è stato già fatto in quanto si ottiene l’incarico annuale da graduatorie che tengono conto dei titoli culturali, professionali e di servizio prestati nella scuola; quale migliore adeguata formazione può aversi da quella che deriva dall’aver prestato già tanti anni di servizio (per alcuni anche più di 10).

Giorgio Caruso