Home I lettori ci scrivono I contagi aumentano: a scuola c’è paura del lockdown

I contagi aumentano: a scuola c’è paura del lockdown

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Credo che bisogna considerare veramente preoccupante il numero dei contagi giornalieri da coronavirus arrivati alla soglia dei 22.000, numero impressionante che galoppa senza alcuna sosta.

Sarebbe il caso che il Ministero dell’Istruzione, oltre alla Dad al 75% per le scuole secondarie superiori prendesse in dovuta analisi anche gli ordini di scuola del primo ciclo e dell’infanzia perché si stanno, purtroppo, verificando contagi anche tra adolescenti delle secondarie di primo grado e delle primarie tra alunni e docenti.

Sono d’accordo che un lockdown per le scuole del primo ciclo costituirebbe un serio problema perché gli alunni minorenni i genitori che lavorano non saprebbero come gestirli e controllarli, ma è anche vero che il primo ciclo d’istruzione tra alunni, personale docente e Ata non debba essere considerato un “figlio di un dio minore”.

I dati giornalieri dei contagi mostrano un trend sempre crescente che potrebbe a breve mandare in affanno il sistema sanitario e le terapie intensive. Infatti si cerca personale medico da assumere in quanto la situazione epidemiologica sta peggiorando.

Ovviamente sono perfettamente d’accordo che la didattica a distanza non è la soluzione ottimale per il processo di insegnamento/apprendimento, in quanto non potrà mai sostituire la didattica in presenza, ma ora la curva epidemiologica sta mettendo a dura prova il Paese il quale (è vero che non può permettersi un altro lockdown generalizzato che condannerebbe a morte l’economia italiana), ma è urgente frenare la mobilità.

La causa della DAD alle superiori è la sostenibilità dei trasporti e, quindi, il movimento degli studenti, ma sono sicuro che il trend è destinato a salire ulteriormente, ora che andiamo incontro alla stagione invernale.

Non voglio augurarlo a nessuno, ma la strada che stiamo imboccando con l’incremento dei contagi sarà quella di un nuovo film identico e preciso di ciò che abbiamo visto a marzo.

Se ci dovesse verificare una chiusura generale del Paese e di conseguenza della scuola stiamo nella condizione che una intera generazione di studenti è persa per sempre in quanto la dad didatticamente non è efficiente dal punto di vista didattico e formativo, come lo sono le lezioni in presenza.

Si incrinerebbe quell’inscindibile rapporto umano e relazione tra docenti e studenti.

Mario Bocola