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Boeri: i politici devono avere la pensione come tutti gli altri

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“I politici devono avere la pensione come tutti gli altri. Niente di più, niente di meno”: a dirlo in un’intervista al Gazzettino è Tito Boeri, presidente dell’Inps.

Una riforma delle pensioni va fatta per “quattro buoni motivi”, sostiene Boeri.

“Il primo è perché puntiamo ad abbassare il debito pensionistico. Vuol dire che non intendiamo condannare chi inizia a lavorare oggi pagando delle tasse più alte solo perché deve pagare la pensione a chi è già fuori dal mondo del lavoro. Secondo, perché siamo dell’idea che chi non ha più voglia di lavorare, se può permetterselo, esca dalla produzione permettendo un giusto ricambio”.

“Si è detto – continua il presidente Inps – creiamo uno zoccolo minimo dai 55 anni in su. E teniamo presente due cose: la prima che la riforma contributiva non creava quello ‘zoccolo’, lo stiamo creando adesso noi e sarà dai 55 anni fino alla morte; secondo, liberiamo risorse e se il governo vorrà intervenire, e vorrà fare questa riforma, ora ha più possibilità di farlo”.

 

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“Con la nostra riforma permettiamo la ricongiunzione delle varie gestioni a costo zero”, aggiunge. “E quindi pensiamo soprattutto ai giovani in questo mercato del lavoro in costante movimento”.

Sui vitalizi “abbiamo fatto delle proposte condivise con il Governo. E quindi non si può dire che siamo andati al di là del nostro ruolo. Se non avessimo avuto l’assenso da Palazzo Chigi, non lo avremmo fatto”. “Abbiamo pensato che per creare un po’ più di equità nei trattamenti fosse necessario ricostruire i contributi di queste persone e andare a calcolare quale sarebbe stata la loro pensione secondo criteri contributivi”, conclude Boeri.

 

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