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I sindacati si accapigliano anche sul rinnovo delle Rsu

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Anche il rinnovo delle Rsu della scuola si conferma terreno di scontro tra la Flc-Cgil e gli altri sindacati della scuola. La bozza di calendario presentata nei giorni scorsi dall’Aran, il passo iniziale per la realizzazione di un protocollo d’intesa, è stata infatti interpretata diversamente dai due “blocchi” sindacali. Il primo, quello che fa capo a Mimmo Pantaleo, ha commentato l’atto come un lasciapassare al diritto da parte dei “lavoratori della possibilità di esprimere liberamente il loro diritto di voto e di eleggere i propri rappresentanti”. I lavoratori della Conoscenza hanno anche preso per buona la data indicata dall’agenzia mediatrice Pa-sindacati che ha indicato come date plausibili per il rinnovo triennale delle “Rappresentanze sindacali unitarie” i giorni 23, 24 e 25 novembre (con l’annuncio delle elezioni e il contestuale inizio della procedura elettorale a partire dal 5 ottobre).
Ora la Flc-Cgil, già artefice (in solitudine) nel mese di giugno delle elezioni per il rinnovo delle Rsu nel comparto scuola, vorrebbe accelerare i tempi. E chiudere quindi la firma del protocollo entro fine luglio. Mentre gli altri sindacati vedrebbero meglio la definizione del tutto (date delle elezioni e procedure elettorali), nell’ultimo giorno utile, che è il 4 di settembre. Questo perché nel frattempo, quindi entro la fine di agosto, dovrebbe essersi delineato il destino del decreto legge presentato dal ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta,  attraverso cui il Governo intende rinviare di tre anni le elezioni per il rinnovo delle Rsu di tutto il pubblico impiego. Confermando, nel frattempo, gli attuali rappresentanti in carica e portando in porto una profonda riforma dell’attuale impianto normativo.
E per gli altri sindacati indire le elezioni e non attuarle sarebbe infatti un boomerang da evitare, soprattutto in momento di disaffezione per i sindacati accusati da una parte dei lavoratori della scuola di non aver fatto abbastanza per opporsi alla linea riformatrice del Governo in fatto di istruzione. Il concetto attendista è bene espresso dalla Uil Scuola, secondo cui anche se “le Rsu sono elemento insostituibile per l’intera attività contrattuale del comparto” è indispensabile che vadano “svolte in un quadro di certezza per evitare confusione, per garantire – spiega il sindacato di Di Menna – il concreto esercizio del ruolo e delle funzioni delle Rsu e per avere certezza della validità ai fini della rappresentatività”.
Evidentemente pessimista sull’esito della vicenda si sta mostrando infine l’Unicobas: contro il pericolo di rinvio delle elezioni Rsu, il sindacato ha deciso di presentare, attraverso l’on. Pierfelice Zazzera (Idv), una interrogazione parlamentare rivolta ai ministri dell’Istruzione e della Funzione pubblica:  “vogliono scippare alle scuole le elezioni Rsu – sostiene Stefano d’Errico, segretario nazionale – per far largo al distruttivo ddl Aprea”. L’interrogazione dell’Unicobas chiede di conseguenza al Governo quali iniziative intenda prendere “per far rispettare le norme ed intimare all’Aran di procedere in tempi brevi alla calendarizzazione delle elezioni Rsu in un comparto così grande ed importante come la scuola, il cui milione di addetti fra insegnanti ed Ata attende con ansia la definizione del contenzioso e giustamente pretende il rispetto delle proprie prerogative in materia di rielezione delle rappresentanze sindacali”. Pochi giorni, al massimo qualche settimana, e sapremo come è andata a finire.