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I tagli sul sostegno ci saranno? Granato smentisce, ma Misos attacca: “Dal governo solo palliativi”

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4 miliardi in meno per la scuola secondo quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2019 approvata a dicembre 2018. Si passa da 48,3 a 44,4 miliardi nel giro di tre anni, con una riduzione delle risorse sia per l’istruzione primaria (da 29,4 a 27,1 miliardi di euro) che per quella secondaria (da 15,3 a 14,1 miliardi). In particolare ad essere colpita è la riduzione dei fondi per gli insegnanti di sostegno, un miliardo nel ciclo primario, 300 milioni in quello secondario.

Manovra, tagli da 4 miliardi in tre anni per la scuola: si disinveste sui docenti di sostegno

Per la senatrice del Movimento Cinque Stelle, Bianca Laura Granato, le cifre che circolano non sono corrette: “Le spese messe a bilancio per il triennio sono solo quelle fisse, perché i posti in deroga su sostegno vengono contabilizzati di anno in anno. In questa settimana si concluderanno le audizioni per il correttivo al decreto legislativo 66/17.  Nessun taglio dunque, si correggono i danni fatti dalla Fedeli due anni fa, invece”.

Ernesto Ciraci, presidente Misos, associazione che difende i diritti dei docenti di sostegno, ribatte alle dichiarazioni della Granato: “Le azioni messe in campo dal Governo sono del tutto in totale contraddizione con la continuità didattica, che se ben ricordo era un vostro obiettivo del contratto, in primis avete per la seconda volta consecutiva approvato le assegnazioni provvisorie sul sostegno ai non titolati, che rappresenta l’antitesi della continuità didattica, aggiungo nell’ipotesi di contratto non vengono menzionati per accantonamento posti nemmeno i 14.000 del IV ciclo corso di specializzazione sul sostegno, non è stata trasformata nemmeno una cattedre in deroga o comunque in organico di fatto sul sostegno nella scorsa Legge di bilancio, infatti i posti al Sud Italia sono irrisori e davvero miseri per le immissioni a ruolo 2019 sul sostegno, avete escluso dal concorso straordinario infanzia primaria gli specializzati infanzia e primaria perché non possedevano il requisito di servizio, ma credo che dopo una lunga e faticoso percorso formativo con selezioni in entrata e in uscita con 24 esami , 300 ore di lezioni, tirocini diretti e indiretti sarebbe stato il minimo ammetterli. Sull’emergenza sostegno scolastico tutto ciò che è stato messo in atto dal governo sono palliativi”.