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I vincitori del concorso 2016 chiedono giustizia

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Dal Movimento docenti motivati e in formazione continua riceviamo e pubblichiamo

Mai come oggi viviamo una fase storico-culturale molto critica e complessa nella quale le incertezze, il disorientamento e lo smarrimento sembrano prevalere sempre di più.
E quando i valori cominciano a diventare gemme sempre più rare nei rapporti sociali, lavorativi e perché no, anche nelle opportune sedi giuridiche, così come nella politica, significa che urgono  strategie per un equo processo di difesa dell’essere umano.
Uno sconcerto comune a tutti i docenti vincitori ed idonei del concorso scuola 2016 ancora senza ruolo, nonché delle Gae: docenti che fanno parte dell’Italia tutta e che chiedono a gran voce, da anni il loro diritto alla stabilizzazione fino ad oggi calpestato.
Tuttavia oggi al turbamento e all’urgenza/emergenza in tal senso, si risponde con il silenzio: interrogazioni e risoluzioni ignorate dallo stesso Ministro della Pubblica Istruzione, un’azione sintomo di una preoccupante negazione di assunzione di responsabilità.
Questo perché non si avviano cambiamenti strutturali reali in tal senso, si pensa a soluzioni mirate ad ottenere esclusivamente mero consenso elettorale.
Ma la politica agendo cosi si rivela scorretta e non può essere orgogliosamente rappresentata solo da una parte di essa che, ammetto, sta cercando di lottare (forse non abbastanza, forse contrastata viene spontaneo ipotizzare ) affinché sia data voce alle GM2016 di tutta Italia e prenda forma il loro diritto fino ad oggi leso.

Ogni essere umano ha potenzialmente l’intelligenza e le energie per esprimersi o per redimersi e noi vincitori concorso 2016 ancora senza ruolo stiamo lavorando in tal senso subendo totale indifferenza da tutti.
Il ruolo della struttura sociale inteso come bilancia sociale che indichi la misura del bene e del male e le annesse conseguenze a tali scelte comportamentali è fondamentale e deve necessariamente partire da una meritocratica verifica delle competenze degli addetti ai lavori.
Questo in ogni campo e sui sottoscritti è stato ampiamente constatato, su altri? Su coloro che scelgono e decidono per noi? Avrei perplessità, serie e facilmente verificabili.

Urge dunque un cammino di responsabilizzazione, di potenziamento della persona, da dar così modo di accedere ad opportunità di conoscenze e presenze consapevoli.
Per noi si è preteso, ribadisco per chi SCEGLIE e DECIDE per noi?!!!
Ciò implica un’inversione di rotta: partire dal DIRITTO e non dal BISOGNO. Il bisogno, il più delle volte, viene creato dal contesto socio-culturale e politico e rischia di innescare una posizione di passività e di dipendenza.
Si va verso “l’impotenza appresa” che svilisce  e vanifica ogni sforzo costruttivo per la risoluzione dei problemi ed implica un profondo senso di inefficacia e di sfiducia. Quella che oggi padroneggia tra gli italiani, non esclusivamente tra coloro che hanno vinto un concorso ma è come se non avessero vinto nulla.
Invece l’acquisizione di potere, potere di agire, comprendere, realizzare, superare è il potere dell’essere, della progettualità, della relazione, della reciprocità. Questo ho appreso studiando, questo chiedete di diffondere attraverso la mia docenza e questo però non concretizzate fattivamente attraverso di me. Una costante contraddizione e sfruttamento di risorse ribadisco, VALUTATE!

Quale la linea sottile tra diritti e doveri?
Cresce la preoccupazione per le sorti del decreto legge riguardante i PAS (Percorsi Abilitanti Speciali) e il concorso straordinario riservato ai docenti precari con più di 36 mesi di servizio: se il provvedimento ha trovato a fatica l’approvazione del Consiglio dei Ministri, la crisi di Governo rischia di far precipitare la situazione. Sono giorni che i media ci bombardano con questa notizia e ci chiediamo: è possibile aver dimenticato i vincitori concorso 2016 e le GAE in questo stesso decreto??? Voglio sperare che ciò non si ripeta n futuro visto che la parola che spicca è ‘PRECARI’ (della scuola) e lo siamo anche noi e lo ricordiamo!!! Lo ribadiamo anche ai sindacati che hanno manifestato con i colleghi, ai quali va tutta la nostra comprensione, e che ci hanno completamente ignorati (mi riferisco a richieste esplicite di abbracciare anche la NOSTRA CAUSA). Non potete risponderci che abbiamo diritto alla STABILIZZAZIONE ed è solo una questione di tempo, perché il bando era chiaro, la ‘QUESTIONE TEMPORALE’ o vale per tutti o non può valere solo per chi vi fa più comodo (le tessere le possiamo strappare anche noi) e soprattutto non si può chiedere di attendere ulteriori 10/20 anni oltre ai 4 già trascorsi (per i vincitori concorso 2016), con 20/30 immissioni in ruolo all’anno. Siete impazziti!?? Trovate soluzioni per tutti tranne che per noi, avete dimenticato il nostro bando ed i colleghi che proprio attraverso le vostre sedi sindacali hanno compilato la domanda di presentazione???   Una vergogna senza fine.
Noi siamo di tutti e di nessuno, siamo i figli di un’Italia che dimentica e non premia, ‘la lotta partecipata di nessuno’.

In questa fase così delicata, dove al di là della crisi di governo si fa a cazzotti ogni giorno con il ‘politicamente corretto’ o ‘politicamente giusto’ , siamo in balia degli eventi, frastornati chiediamo giustizia, ricordando con la nostra rivendicazione  un diritto che non rappresenta come dovrebbe, conseguenza di un vanto (aver vinto un concorso altamente selettivo) ma un peso da scaricare da partito a partito.
Attendiamo una rappresentanza politica che metta in atto tutti i progetti decantati in pre e post campagna elettorale, le proposte che siamo stati chiamati più volte a fornire alla politica, senza esclusione di colore/bandiera della medesima, salutari per la nostra immediata stabilizzazione. Promesse come: trasformazione organico di fatto in organico di diritto, potenziamento e tempo pieno al sud, riduzione numero degli alunni per classe, demonizzando le classi pollaio e ultima, non per importanza, la promessa dei posti di Quota 100 ed opzione donna per le nuove stabilizzazioni di GM e GAE.
Mi permetto di utilizzare, perché mia stessa considerazione, una dichiarazione della immensa Liliana Segre quando dice che “Oggi, come nel 1938 le fa paura l’indifferenza”. Ecco, fa paura anche a me, l’indifferenza che schiaccia il sacrificio sociale, i diritti che rendono una società ‘giusta’. E questo annullamento così palese, questa vergogna sociale, diventata una etichetta per alcuni ironica, la nostra etichetta di VINCITORI DI CONCORSO PRECARI, griderà tutto il suo sdegno e la sua volontà di essere ascoltata e considerata il prossimo 2 settembre attraverso una manifestazione a piazza Montecitorio a Roma alle 9.

Una decisione presa dalla sottoscritta qualche settimana fa e condivisa dai compagni di lotta,gli idonei concorso 2016 e docenti GAE. Una richiesta esplicita alla politica di creare un decreto urgente per stabilizzare GM2016, vincitori ed idonei (e successive GM) e GAE, sfruttando le cattedre che si sono liberate dopo i pensionamenti di Quota 100 e Opzione donna, anche oltre il 1 settembre. Non è un favore che chiediamo ma l’unico modo che il Governo ha di dimostrare fattivamente che vincere un concorso, dopo aver ‘promesso’ attraverso un bando di un concorso nazionale, con specifici posti per ogni singola regione, ha il suo senso e che seriamente si ha voglia di rendere un diritto a coloro che soprattutto al sud ‘Si sono dati da fare’ (Come lo stesso Bussetti ha chiesto qualche mese fa), dimostrando una ennesima volta che si è un debito con lo stesso SUD, CENTRO SUD, che tanto si tende a demonizzare.

Il tempo delle promesse è finito, si abbia il coraggio di affiancarci in questa battaglia per un diritto sacrosanto, violato, quello all’immissione in ruolo dopo una durissima selezione. Lo chiediamo ai politici che ora più che mai hanno bisogno di essere credibili e di ottenere consensi, così come ai sindacati che fino ad oggi hanno solo trovato scuse per non esserci e per non nominarci:NOI ESISTIAMO, NON SIAMO OLOGRAMMI!! Ecco, prendo in prestito una rivendicazione di una docente che da 20 anni attende di essere stabilizzata, non si può lontanamente pensare che dopo aver vinto concorsi si ha tempo per ‘sfruttare le nostre competenze valutate’ (attraverso incarichi annuali quando si è fortunati), senza mai destinare ciò che ci spetta di DIRITTO :la tanto sudata e più che Meritata immissione in ruolo nella regione/provincia in cui si è vinto un concorso e si giace da anni, ignorati dalla politica del non fare o del ‘vedremo di fare’.

Ed a chi ci inibisce attraverso i social, offendendoci e chiedendo anche silenzio, perché in questa fase politica è inutile chiedere il nostro diritto alla stabilizzazione, rispondo che esistiamo e non sarà una nuova aurora o riconferma politica a cancellare il medesimo diritto o, NOI come persone lese e stanche della superficialità con cui siamo stati considerati fino ad oggi.

Annamena Mastroianni
(portavoce dei vincitori concorso 2016)