Home Generale Il “Capitale disumano”, analisi dell’alternanza scuola-lavoro

Il “Capitale disumano”, analisi dell’alternanza scuola-lavoro

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E’ uscito nelle librerie, lo scorso 4 ottobre, “ Il capitale disumano. La vita in alternanza scuola lavoro”, edito dall’editrice Manifestolibri (pag. 232, 16 euro).

L’autore è Roberto Ciccarelli, giornalista de “il Manifesto”, filosofo di formazione e da anni impegnato per il quotidiano su tematiche legate al mondo della formazione e del lavoro, compreso il mondo della scuola.

Il libro si occupa nello specifico dell’alternanza scuola lavoro definito, senza mezzi termini, il più grande esperimento sociale che la storia della scuola italiana abbia conosciuto finora, e che attualmente vede coinvolti circa un milione e mezzo di studenti tra licei e istituti tecnici e professionali.

Alla base della critica offerta da “Il capitale disumano” vi è il ruolo centrale svolto oggi dall’istruzione nell’interiorizzare e nel creare sin dalle aule scolastiche la mentalità dell’imprenditore di se stessi quale idea regolatrice della vita, perfezionata poi nell’università e, successivamente, nelle agenzie di formazione.

Il testo di Roberto Ciccarelli si basa su un’attenta analisi del settore dell’istruzione e della formazione sia a livello internazionale (esame comparativo dei modelli di apprendistato in vigore in altri Paesi, tra cui la Germania; implementazione delle privatizzazioni, dei sistemi di finanziarizzazione e di indebitamento dell’istruzione, sviluppo delle cosiddette business school di stampo anglo-americano), sia a livello italiano, passando in rassegna le riforme che, a partire dalla famosa legge Ruberti del 1989 fino all’ultima “Buona Scuola” di Matteo Renzi, non hanno fatto altro che allineare le nuove politiche pensate per l’istruzione alla logica del management by objectives (la gestione per obiettivi e progetti), con il risultato di affermare la meritocrazia e la competitività quali valori assoluti all’interno di una prospettiva lavorativa destinata all’occupazione precaria.

A sostegno della sua analisi, l’autore entra nel merito del decreto 107, affiancando all’analisi delle sue regole e del suo funzionamento una vasta documentazione fatta di studi scientifici e di rapporti periodici (tra gli altri: Confartigianato, Miur, Istat, Ocse, Cgil, Almalaurea), di atti ufficiali (protocolli di intesa stipulati con le aziende e con gli organi regionali coinvolti nel progetto), di interviste e di testimonianze dirette con gli studenti impegnati nell’alternanza scuola-lavoro, di casi di abusi e di illeciti rilevati dagli organi di stampa (molti i fatti di cronaca riportati), fino alla costruzione nell’immaginario collettivo degli studenti di scuola superiore e dei giovani laureati quali bamboccioni, choosy etc.

Si tratta, in sintesi, di un utile lavoro di analisi, di documentazione e di critica sullo stato di salute attuale e sulle linee di sviluppo future del mondo scuola, a disposizione di chiunque operi nel settore.